Circolo Subasio, ad Assisi un concerto e tante iniziative per celebrare Dante. Alla fine del settecento e nei primi dell’800 Dante viene finalmente riscoperto e diventa addirittura protagonista del Rinascimento. Beatrice è il simbolo del rinnovamento dell’arte e anche delle passioni del poeta. Dante è poeta e politico e la lingua da lui usata è il volgare; fu terziario francescano e ama la parola pace che per Dante è la pace religiosa; parola che nella Divina Commedia viene usata ben 36 volte. E proprio nell’undicesimo Canto del Paradiso il Poeta esalta i valori francescani e S. Francesco è il vero modello di uomo sorretto da una fede costante indicando Francesco e Povertà come due amanti. È evidente il richiamo al momento della spoliazione avanti al Vescovo di Assisi.
“Il Circolo – dice il presidente, avvocato Gino Costanzi – intende celebrare il settecentesimo anniversario della morte di Dante avvenuta il 13 settembre 1321; e mi fa piacere ricordare che a Ravenna, all’ora dell’Ave Maria di ogni giorno la campana posta sopra il mausoleo del Poeta, suona 13 rintocchi che precedono e seguono la lettura di un Canto della Divina Commedia; detto momento è chiamato ‘l’ora che volge il desio’. Chi vuole ascoltare questo piccolo spettacolo può anche visitare gli scintillanti mosaici delle Basiliche paleocristiane”.
In programma ci sono 3 momenti: la visita della Mostra di Dante a Forlì, che il Circolo del Subasio ha già visitato, ove sono esposte oltre 300 opere dal 200 al 900 di cui 50 provenienti dagli Uffizi. Tale Mostra costituisce la quarta celebrazione dantesca in Italia; infatti la prima avvenne nel 1865 – data della fondazione del Circolo Subasio che allora venne denominato “Caffè dei Nobili”; per festeggiare Firenze capitale. La seconda nel 1921 per ricordare i caduti della Grande guerra; l’ultima nel 1965 per manifestare la gioia dell’avvenuta ripartenza economica. “Quest’ultima a Forlì – le parole del presidente Costanzi – potrebbe anche essere ricordata come l’uscita dalla pandemia e per dirla con il Poeta ‘uscimmo a riveder le stelle’. Il terzo momento è la pubblicazione che avverrà tra qualche mese di un quaderno storico sui disciplinati della confraternita di S. Stefano che ancora una volta il Prof. Francesco Santucci ci dona, il cui titolo forse sarà ‘Come all’epoca si scriveva in Assisi’”.
Il secondo momento è stato infine un concerto. Come ha spiegato Costanzi nella sua introduzione al concerto, “la ricezione di Dante nella musica è sottolineata da vari studiosi; del resto proprio Francesco Morlacchi nel 1831 intona l’episodio del Conte Ugolino; intonazione peraltro già trovata nel 1804 da Nicola Zingarelli e nel 1828 da Gaetano Donizzetti, senza tralasciare Rossini che nel 1848 compose “Francesca da Rimini”, “farò come colui che piange e dice”. Francesca che ispirerà anche Tchaikovsky nel 1876 e soprattutto diventa Opera grazie all’orvietano Luigi Mancinelli nel 1907. Non mi dilungo, ma mi piace ricordare il fantasmagorico spettacolo con danza ed effetti speciali che è la Divina Commedia opera Musical del 2007 su libretto di Gianmario Pagano e musiche di Monsignor Marco Frisina”. Come si nota dal Programma di sala – l’intervento prima del concerto, svoltosi nel giorni scorsi – non ascolteremo qualche Canto dell’Inferno perché in questo momento storico vanno aggiunti certamente altri Canti e il Professor Marcelli sarebbe in grave difficoltà a interpretare il Girone dei video gioiosi, il girone degli anti Covid, il girone delle volpi della DAD, il girone dei social dipendenti, il girone degli zozzoni che non rispettano l’ambiente e infine il girone degli incolti”.
“Desidero fin d’ora esprimere la mia profonda gratitudine e quella dei Soci del Circolo al Professor Felice Pericoli, Maestro insigne e fattivo, direttore insostituibile del Coro Cipriano Carini, Abate di immensa cultura e sensibilità che lo volle chiamare a formare questo coro; e che oggi ha scelto i brani musicali che più si addicono allo spirito dell’epoca. Naturalmente altrettanta profonda gratitudine va al Professore Simone Marcelli per avere selezionato le letture che ascolteremo, compresa quella del Convivio, momento molto importante nella vita produttiva di Dante; Convivio che significa banchetto, ove il Poeta offre ai lettori la sapienza attraverso le vivande e il pane attraverso la prosa”.
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