Il Comune di Assisi aderisce alla protesta simbolica indetta da Anci nazionale (Associazione dei Comuni italiani) per protestare contro il caro bollette che riguarda non solo famiglie e aziende, ma anche le amministrazioni.
“Con i rincari in vista il rischio è quello di dover scegliere tra salvaguardare gli equilibri di bilancio ed erogare servizi ai cittadini – ha spiegato il sindaco Stefania Proietti –, in pratica gli effetti della crisi economica si ripercuotono sui bilanci degli enti locali. Per questo motivo domani, giovedì 10 febbraio, dalle ore 20, insieme a tanti altri Comuni del Paese spegneremo simbolicamente l’illuminazione della Rocca Maggiore, il monumento più rappresentativo della municipalità”.
“Il caro bollette, l’aumento indiscriminato dei prezzi dell’energia sta investendo tante aziende minando i posti di lavoro, tantissime famiglie in particolare quelle più fragili, e anche – ricorda Proietti – i bilanci comunali che vedranno almeno raddoppiare i costi dell’energia per il riscaldamento di uffici e scuole e dell’elettricità che ad Assisi occorre per tenere accesi migliaia di punti luce pubblici. Insieme ai sindaci d’Italia continueremo a chiedere al governo gli adeguati ristori per poter amministrare un anno che continua ad essere complesso anche per la perdurante pandemia.”
Nei giorni scorsi, proprio da Assisi, era partito l’allarme delle ex Fonderie Tacconi: il caro energia mette nfatti a rischio un investimento di 4 milioni di euro. È di 550 mila euro l’aumento mensile del costo dell’energia per FA Group (ex Fonderie e Officine Meccaniche Tacconi), storica impresa umbra rilevata a fine 2019 da 3M srl di San Gustino dopo l’avvenuta omologazione del concordato in continuità. In totale sono oltre 6 milioni di euro l’anno, che ‘assorbirebbero’ in toto l’investimento.
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