Con il tema “Connettere le menti. Creare il futuro“, dal 1° ottobre fino al 31 marzo 2022 il Pontificio Consiglio della Cultura anima la presenza della Santa Sede all’Expo di Dubai. Un padiglione sobrio grazie anche alla presenza della “Giovani legati all’esperienza di San Francesco” per un evento mondiale, i cui simboli più significativi sono gli storici incontri tra San Francesco e il Sultano di ottocento anni fa e quello di Papa Francesco con il grande Imam di Al-Azhar del 4 febbraio 2019. È la prima esposizione universale del Medio Oriente a maggioranza musulmana, ma la riproduzione, lì presente, dell’affresco di Giotto nella Basilica di Assisi “Francesco incontra il Sultano” è il segno della continuità alla “Dichiarazione sulla fratellanza per la pace mondiale e la convivenza comune”, molto a cuore a Papa Francesco. In tanta tematica Assisi non poteva mancare in quell’angolo della terra con i giovani di tutto il mondo, ambasciatori di pace nel nome di Francesco.
“Siamo volontari all’Expo di Dubai – dice emozionata, ma soprattutto orgogliosa, Martina Rossi che, con Luisa Chiocchetti e Michelangelo Matilli, è tra i componenti dei gruppi che, a turnazione, ogni tre settimane, interpretano soprattutto il valore del dialogo e della solidarietà verso i più deboli. “All’inaugurazione – chiarisce Martina – è stato presente Michelangelo Matilli ed io con la mia amica Luisa faremo parte del gruppo di otto ragazzi – due italiani e il resto da tutto il mondo – alla chiusura di marzo. Siamo chiamati a testimoniare la fede semplicemente attraverso il nostro modo di essere e il nostro sorriso. Spiegheremo l’arte mantenendo sempre uno spirito aperto di condivisione, trasmettendo la Bellezza dello spirito francescano con le nostre azioni, i nostri sguardi”.
“Allo scopo – aggiunge – ci siamo preparati in una settimana di formazione presso il Sacro Convento insieme ai nostri compagni di tutto il mondo, sotto la guida di fra Simone Tenuti, responsabile delle attività giovanili. Ed è stato interessante apprendere il metodo per informare sulle opere artistiche, ma soprattutto per conoscere come poter vivere il messaggio del dialogo e della tolleranza culturale e religiosa senza insegnare, come siamo abituati a fare, essendo qualcosa che deriva dal nostro stile di vita. Da qui l’amore e la consapevolezza per tessere un rapporto di solido gruppo. Della coesione sociale la società ha un bisogno crescente”. Parola di giovani assisani motivati e ben preparati alla semplicità del loro più grande concittadino.
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