Il Manifesto di Assisi sarà “la risposta italiana contro la crisi climatica”. Il documento ha già raccolto oltre 2000 adesioni, tra rappresentanti di istituzioni, mondo economico, politico, religioso e della cultura, e punta a rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo. A presentarlo stamattina, nel corso del primo incontro tra promotori e firmatari, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, e il Presidente Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, Stefano Zamagni.
“Davanti al nostro Manifesto – il salute del Custode del Sacro Convento, padre Mauro Gambetti – qualcuno potrebbe sollevare l’ingannevole domanda: ma, gli ambientalisti sono profeti di sventura o sani realisti? In verità, sarebbe da riproporre, in forma retorica, la vexata quaestio: siamo contenti di questo mondo? Io – con voi – mi rivedo in quell’adulto della canzone che ha mantenuto caparbiamente nel cuore il desiderio di cambiare in meglio il mondo. Si badi, io so di non essere in grado di cambiare il mondo. Tutti noi lo sappiamo. Ma ciascuno di noi sa che può cambiare il suo “piccolo mondo” ed offrire un contributo per imprimere una grande svolta al corso della storia.
Nel complesso e minuto microcosmo del Sacro Convento, stiamo già facendo questa esperienza: insieme ad alcuni partner che ci supportano sul piano scientifico, operativo e comunicativo, abbiamo svoltato del tutto ecologicamente grazie al progetto fra’ Sole”.
“Siamo in tanti – ha aggiunto il Custode – ad aver sottoscritto il Manifesto che Ermete ha ideato insieme ad alcuni esperti di economia. Oltre 2000 firme, di grande rappresentatività. E oltre 2000 saranno anche i giovani ‘quattro amici’ che, con Papa Francesco, verranno a fine marzo con la voglia di cambiare l’economia. Li attendiamo con speranza: non possiamo e non vogliamo più tornare indietro. E sono convinto che insieme – noi tutti, i giovani e Francesco – cambieremo il mondo”. Per Gambetti, posto che “non esiste un cambiamento autentico e duraturo che non poggi sull’interiorità personale, occorrono conoscenza, scaltrezza e un sogno”. Nello specifico, “la conoscenza che ciascuno appartiene radicalmente alla terra e che porta dentro di sé l’immagine di Dio”, la scaltrezza “di cambiare l’obiettivo economico esistenziale, perché chi è evangelicamente scaltro, promuove sviluppo sostenibile e integrale sul territorio”, e il sogno di Francesco “che è anche il nostro, quello di un’economia a misura di umanesimo fraterno, un’economia dell’amore, del primato del dono, che rispetta, nutre, custodisce, si offre, accoglie e dona. Rilke – conclude il Custode – ha scritto: ‘Nessun vento è favorevole per chi non sa dove andare, ma per noi che sappiamo anche la brezza sarà preziosa.” A ciascuno di noi è chiesto di essere brezza per il futuro delle generazioni che verranno’.
Nel corso della mattinata, il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, ha sottolineato come “il rimedio all’inequità è di fare dell’economia un sistema attento alle persone e all’ambiente. Il Comune – ha anticipato – si renderà promotore di una mozione Assisi per la persona e l’ambiente per declinare con concretezza il manifesto di Assisi. La approveremo in consiglio comunale e poi la renderemo disponibile anche alle altre città, perché se una azione non può dare la differenza, sette miliardi di azioni possono”. Per la presidente della Regione, Donatella Tesei, “Siamo convinti che l’ambiente debba essere conservato e tutelato, per essere trasmesso integro alle generazioni future. Se ne parla da tanto, ora bisogna passare alle azioni concrete, in maniera unitaria e facendo squadra. La nostra regione, definita Cuore verde d’Italia, può scrivere una parte importante di questo percorso. Ha già cominciato a farlo con i tanti sacrifici degli amministratori locali, sul fronte della sostenibilità ambientale e della qualità della vita. La Regione Umbria sarà parte integrante del percorso che porterà avanti un futuro di sostenibilità e speranza per i nostri giovani: non sarà soltanto un manifesto scritto ma l’inizio di azioni concrete che potranno fare la differenza”. E infine, Enzo Bianco, presidente Anci: “Piccoli e grandi comuni, a prescindere dal colore politico, sono pronti a fare la loro parte. Il futuro viene prima di tutto, motivo per cui abbiamo aderito al Manifesto di Assisi. Dobbiamo fare quello che possiamo e anche qualcosa di iù, perché abbiamo una grande responsabilità”.
“Il Manifesto di Assisi – il saluto del ministro dell’Università Gaetano Manfredi – ha molti messaggi positivi: la sfida ambientale è una sfida di crescita, su cui dobbiamo fare passi in avanti in maniera importante. Combattere il climate change non significa essere contrari alla crescita, e la presenza qui, di tanti imprenditori italiani, lo testimonia”. “Tutti noi siamo qui ad Assisi per condividere, nel segno di Francesco, un obiettivo fondamentale,
il cui perseguimento riteniamo tutti ormai non più differibile: tornare a prenderci cura di quella che papa Francesco, nell’ enciclica Laudato si’ , definisce ‘ la nostra casa comune’ , il Pianeta”, il saluto finale di conte. “Prenderci cura del pianeta non è prendersi cura di altro da sé ma di noi stessi. Oggi che stiamo maturando una più diffusa consapevolezza – ha spiegato – ci rendiamo conto che prenderci cura del pianeta è il presupposto di uno sviluppo sostenibile”. Il premier ha ricordato anche l’azione del suo governo, “in questo progetto politico che stiamo perseguendo l’attenzione verso la costruzione più verde è un pilastro, un obiettivo fondamentale. Non soltanto un Green economy ma tutela integrale della persona. Il sistema dell’Italia ‘verde’ manifesta un enorme potenziale di crescita, anche in termini di nuovi lavori e occupazione. È compito del governo realizzare un ambiente quanto più possibile favorevole alla sua crescita”, ha spiegato il premier.
“Affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario – si ricorda nel Manifesto di Assisi – ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro”. Nel testo si cita anche l’enciclica ‘Laudato si’ di Papa Francesco, dedicata proprio al tema dell’ambiente. “Siamo convinti che, in presenza di politiche serie e lungimiranti, sia possibile azzerare il contributo netto di emissione dei gas serra entro il 2050” scrivono i promotori. Tra di essi: il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci, il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, il Direttore della rivista San Francesco, padre Enzo Fortunato, il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, l’Amministratore Delegato Enel, Francesco Starace, e l’Amministratore Delegato di Novamont, Catia Bastioli. “Quello di oggi ad Assisi – dichiarano Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola e Padre Enzo Fortunato, direttore rivista San Francesco – è un appuntamento a misura d’uomo. Il Manifesto di Assisi è una nuova alleanza che tesse una rete tra economia, cultura e ricerca con il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, religiose e culturali del Paese. Affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società “abitabile”, green e per questo più capaci di futuro”.
A margine del Manifesto di Assisi, è stato presentato anche Franciscus. I frati del Sacro Convento di Assisi si preparano al centenario della rivista San Francesco e lo fanno con grandi novità per il mensile e il sito sanfrancesco.org. La prima riguarda un nuovo carattere tipografico. È stato creato ad hoc, dai frati della Basilica di San Francesco e i designer di Studiogusto, “Franciscus”, il primo font digitale della Chiesa, un unicum. Per elaborarlo, sono stati fonte di ispirazione i manoscritti dal ‘200 al ‘400 della Biblioteca del Sacro Convento e gli affreschi della Basilica di San Francesco. I tratti spigolosi, tipici della scrittura gotica medievale, sono stati il punto di partenza per la creazione di un carattere che mette insieme tradizione e contemporaneità. Franciscus, infatti, affonda le radici nell’epoca di Francesco ma ha la forza di rivolgersi con chiarezza all’uomo di oggi. Riflette l’identità francescana, capace di rinnovarsi sempre perché sempre attuale il messaggio del Santo di Assisi. Franciscus sarà open source, scaricabile e disponibile gratuitamente per tutti.
Altro protagonista del restyling del sito, il rosso, il colore delle antiche “rubriche” sarà ancor più pervasivo nel nuovo sito, a partire proprio dalla testata: San Francesco è scritto integralmente in rosso e molti più elementi sono evidenziati nello stesso tono. Non solo grafica, però, tra le novità del sito. Consultando le sezioni, si noterà un altro prezioso contenuto, la “rubrica San Francesco” dove, con un apposito strumento di ricerca, sarà possibile ripercorrere virtualmente la vita del santo per parole chiave.
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