(Stefano Berti e Flavia Pagliochini) Positivo, con il 60,9% di sì, il responso del voto degli iscritti al Movimento 5 Stelle sulla piattaforma Rousseau per il Patto civico per l’Umbria. Ma tra il nome di Stefania Proietti, incoronata governatrice per un giorno da Luigi Di Maio, e Andrea Fora, in corsa da qualche settimana dal Pd (per lui, ex presidente di Confcooperative, potrebbe esserci la vicepresidenza), spunta un terzo nome. Ed è quello di Francesca Di Maolo, che, sondata, deve ancora accettare. La presidente del Serafico, avvocato, nome noto non solo a livello assisano, come il sindaco cara agli ambienti cattolici e di sicuro non un nome “solo locale” (che poi ufficialmente era il motivo per cui il Pd diceva no alla Proietti) sarebbe una sorta di ‘Giuseppe Conte’ umbro in grado di mettere insieme mondo dell’associazionismo, mondo cattolico, mondo civico… e Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Stando a quanto risulta ad AssisiNews (Movimento 5 Stelle e Pd non confermano), sabato mattina i contraenti del patto civico per l’Umbria incontreranno la papabile presidente, che dovrà dare il suo assenso. Il suo nome sarebbe in pole, dopo i rifiuti della presidente di Terna, Catia Bastioli, e prima ancora di Brunello Cucinelli. Ad affiancare Pd e M5S un grande listone civico in cui dovrebbero essere schierati nomi pesanti dell’associazionismo cattolico e non solo.
Francesca Di Maolo, sposata con una figlia di 20 anni e laureata in Giurisprudenza all’Università di Perugia, dal 2013 è presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, un centro sanitario di eccellenza nato nel 1871 diretto da un Ente Ecclesiastico senza scopo di lucro che promuove e svolge attività riabilitativa, psicoeducativa e assistenza socio-sanitaria per bambini e giovani adulti con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali. Nel 2013 ha ricevuto Papa Francesco, che ha voluto così “ascoltare le piaghe del mondo”; da allora tra il Serafico e il Pontefice si è creato uno stretto legame. Dal 2017 Di Maolo è anche presidente dell’Aris Umbria, l’associazione che riunisce e rappresenta istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, ospedali classificati, presidi ospedalieri, case di cura e centri di riabilitazione, impegnate nella rigorosa tutela della vita e della dignità della persona. “Sull’Umbria sono fiducioso. Ci sono le condizioni con lo sforzo di tutti per arrivare a una forte candidatura, unitaria e competitiva per il bene di quella bellissima terra orgoglio di tutta l’Italia”, commenta a caldo il segretario Pd Nicola Zingaretti, senza comunque fornire conferme sul nome di Di Maolo. Lo fa invece Valter Verini: “Francesca Di Maolo è uno dei nomi su cui è possibile trovare un accordo”, dice il commissario del Pd Umbria all’ AGI, mentre il M5S smentisce di aver già trovato la quadra. “Al momento non è stato trovato nessun accordo. Sono errate le notizie diffuse da alcuni organi di informazione in merito a una presunta convergenza tra M5S e Pd sul nome del candidato presidente della regione Umbria”, dicono le fonti M5S, secondo cui “La trattativa per il patto civico per l’Umbria va avanti, ma non è stato ancora definitivo il nome”.
Su Proietti, Luigi Di Maio già nel pomeriggio si mostrava più freddo rispetto alla mattina. E ad accogliere il titolare della Farnesina al suo arrivo a uno degli incontri del Cortile di Francesco non c’era il sindaco, ma il vicesindaco, Valter Stoppini, esponente di quel Pd che per bocca del commissario umbro Walter Verini aveva espresso sorpresa per il post del leader pentastellato con il quale è stata lanciata la candidatura del sindaco. La prima cittadina ha partecipato a un incontro sull’ospedale di Assisi, e poi ha avuto impegni privati. Il leader del M5S sarebbe invece ripartito prima del previsto. Nel mentre, quasi a voler mostrare i suoi interessi ‘amministrativi’, il sindaco ha trovato anche il tempo di convocare il prossimo consiglio comunale; si terrà il 26 settembre.
“In questo momento – aveva detto Di Maio nel pomeriggio interpellato dai giornalisti a proposito del Patto civico per l’Umbria – ci sono persone che stanno discutendo, sia dal M5s che dal lato Pd, come nelle ultime settimane. Le questioni relative ai nomi le lascio a loro”, la risposta del ministro degli Esteri, ad Assisi per partecipare a un incontro del ‘ Cortile di Francesco’ sulla questione libica. Che qualcosa non girasse per il verso giusto era intuibile già dal fatto che Stefania Proietti, secondo Ansa, non era presente nella sala dove è intervenuto il ministro e che non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Ha trascorso, secondo l’Ansa”Qui si discute anche con tutto il progetto Umbria dei territori, con tante liste civiche – ha aggiunto il leader del M5s – noi possiamo creare un gruppo di liste veramente numeroso ma a patto che nessuno il giorno dopo venga a dire di voler mettere un assessore. Il 27 settembre è il termine per la presentazione delle candidature: I tempi sono quelli della legge”.
“Se riusciremo a creare questo patto civico per l’Umbria, la nuova Giunta non avrà gente dei partiti né del Movimento 5 stelle al suo interno. Ci sarà un candidato presidente, spero civico ed indipendente, che se ne creerà una sua in base alle proprie capacità e competenze”. Quindi per il|capo politico del Movimento 5 stelle “No ai partiti- nel nuovo esecutivo. Tutte le questioni relative a nomi e contronomi – ha sottolineato Di Maio – li lascio in questo momento a chi si sta confrontando. Per quanto mi riguarda questa esperienza in Umbria è innovativa perché come Movimento siamo riusciti a fare in modo che i partiti facessero un passo indietro e i cittadini umbri un passo avanti. Abbiamo avuto per troppo tempo nelle regioni giunte ostaggio delle dinamiche partitiche e politiche. A me interessa che si riesca a dare un metodo ben chiaro che possa ‘departitizzare’ le giunte regionali a partire dall’ Umbria perché adesso le regioni hanno bisogno di persone competenti e con entusiasmo. E di mettere un po’ da parte – ha concluso Di Maio – la frammentazione politica dei partiti”.
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