(Stefano Berti e Flavia Pagliochini) C’è un talento assisano che sta emergendo a Londra e non solo: lei è la giovane assistente al montaggio, regista e montatrice Annamaria Pennazzi, che da grande appassionata ed amante del cinema sta dando vita via via a una importante carriera nel mondo cinematografico in giro per il mondo. Partita da Assisi, Santa Maria degli Angeli, dove la sua famiglia è molto conosciuta, prima il liceo poi il trasferimento a Londra e l’università nella capitale britannica. Ora, tappa dopo tappa, il lavoro che ha sempre sognato e desiderato fin da bambina. Un amore per il cinema che ha radici lontane e prende spunto da una grande passione di famiglia. AssisiNews ha voluto sentire Annamaria Pennazzi, raggiunta telefonicamente a Londra.
“Il cinema è sempre stata una grande passione di famiglia. Mio nonno da parte paterna – racconta Annamaria Pennazzi in esclusiva ad AssisiNews – è stato presidente dell’ANICA. Purtroppo non ho mai avuto piacere di incontrarlo, ma mio padre ha saputo trasmettermi il suo amore infinito per il cinema”. Un sogno presto divenuto realtà: “Decisi che volevo rendere questo amore tangibile. Finito il liceo, ancora non sapevo bene in cosa mi volessi specializzare, forse sceneggiatura, forse regia. Senza pensarci troppo decisi di partire per Londra. Era il 2012. Il primo anno è servito a stabilizzarmi, poi quello seguente mi sono iscritta all’Università di Media e Communications alla University of the Arts London. Questi tre anni sono stati fondamentali non solo ad immergermi nel mondo dei media, ma anche per imparare, raffinare la lingua ed entrare più dentro a quella che è la cultura inglese”.
Via via per Annamaria Pennazzi le prime esperienze e i primi successi personali: “Mentre studiavo ho lavorato ad alcune piccole produzioni per fare esperienze, finché non ho deciso che sarebbe arrivato il mio momento e nel 2016 ho girato il mio primo corto “A Pig in a Cage on Antibiotics”. Un film sull’alienazione urbana nell’era post moderna. La protagonista fatica a trovare il suo spazio nella città di Londra. Incarna ogni membro della società: la gabbia è la vita moderna e gli antibiotici rappresentano l’incessante sensazione di alienazione. Il film è stato un omaggio ad uno dei miei registi preferiti: Michelangelo Antonioni. Il corto è stato nominato a diversi film festival inglesi, tra i quali l’Underwire Film Festival (BAFTA qualifying) il più grande festival per filmmakers donne del Regno Unito dove sono stata nominata migliore regista sotto i 25 anni”.
Una passione che ormai è un lavoro, lavori che prendono spunto e raccontano anche tematiche sociali: “Lo stesso anno – racconta orgogliosa Annamaria – sono andata a trovare amici a Los Angeles. Con una di loro abbiamo girato un corto documentario successivamente intitolato “Sex, Drugs e Homelessness”. Sono stata inspirata da un senza tetto con cui avevo fatto amicizia nel quartiere di Downtown e gli ho promesso che avrei raccontato la sua storia. Abbiamo girato a Skid Row, il quartiere con più senza tetto in America. Il film è stato in seguito presentato al British film istituto parte di un film festival sui diritti umani”.
“Tornata a Londra, ho avuto la fortuna di riuscire a lavorare nel primo big budget film: Alien Covenant di Ridley Scott. Ero stata assunta come traduttrice per Alessandro Bavari, un visual artist straordinario a cui Ridley aveva chiesto di creare una scena del film. Nel film ho anche iniziato ad imparare il mondo dei Visual Effects. In seguito mi sono trasferita in Belgio per qualche mese per lavorare ad un film di Armando Ianucci chiamato “La morte di Stalin”. Mentre lavoravo a Stalin ricevo una chiamata da un editor di nome Chris Lebenzon. Mi dice che gli è stato passato il mio curriculum e che sta cercando una assistente per il suo prossimo film: Dumbo. Vengo assunta come assistente per la sala di montaggio. E’ stata un’esperienza eccitante resa ancora più preziosa dall’aver lavorato a fianco di uno dei miei registi preferiti, Tim Burton. Questa esperienza ha segnato profondamente la mia vita e mi ha fatto cambiare rotta e focalizzarmi sul montaggio. Nel 2019 comincio a girare un nuovo cortometraggio che decido di dirigere e montare intitolato “Voices of the City”. Citando uno dei personaggi: “Tutti hanno una storia da raccontare, tutti hanno qualcosa da dire. Devi solo fermarti ad ascoltare”. Il film racconta un viaggio in autobus in cui il protagonista incontrerà sei personaggi, ognuno dei quali condivide la propria storia di vita urbana. Al momento – sottolinea Annamaria Pennazzi – è in corsa per alcuni film festival inglesi ed internazionali”.
Ancora esperienze, ancora soddisfazione per la giovane angelana: “Lo stesso anno – racconta – inizio a collaborare per un’opera d’arte in movimento sulla figura di Maria Antonietta: No Shepherdess/No Pastoral. In questo filmato un soprano canta le arie del personaggio di Jenny dall’opera perduta ”Le Roi a le fermier” (Il re e il contadino), che una volta era cantata da Maria Antonietta, su oggetti una volta di proprietà di o sono stati associati con l’ex regina di Francia. Questa avventura mi ha portato a girare in locations meravigliose come il Victoria & Albert museum, Madame Tussaud e Wallace Collection. Il progetto è piaciuto così tanto – dice – a queste gallerie d’arte che decidono di dedicarci uno spazio nel museo per mostrare il cortometraggio. Purtroppo il Covid non ci ha dato modo di proseguire”.
Una carriera emergente che prosegue senza sosta con tanto impegno: “Tornando alla mia emergente carriera da assistente al montaggio – racconta Annamaria Pennazzi ad AssisiNews – grazie all’esperienza di Dumbo, mi assumono come apprendista al film “The Old Guard” con Charlize Theron in onda su Netflix. Subito dopo lavoro al nuovo prequel Disney “Cruella” (Crudelia) con Emma Stona che interpreta il famoso personaggio de “La carica del 101″, che uscirà a Maggio 2021. A gennaio 2020 ho iniziato a lavorare come assistente al montaggio alla serie documentario Netflix SANPA. E’ stata un’esperienza fantastica – racconta soddisfatta – che mi ha portato a conoscere a fondo la comunità di San Patrignano, Vincenzo Muccioli e una parte di storia italiana che non conoscevo data la mia giovane età”. Il resto è storia recente, per un 2021 che si prospetta importante: “Dal 3 gennaio – conclude – ho iniziato a lavorare sempre come assistente al montaggio al nuovo film del regista Joe Wright, “Cyrano”. Nel tempo libero sto lavorando alla pre produzione di un documentario “We are all weavers” che girerò in Colombia tra quest’anno e quello prossimo. E’ la storia di donne artigiane appartenenti a comunità urbane e rurali, lottano quotidianamente contro l’abbandono statale, tessono un punto alla volta creazioni di grande bellezza, che prendono vita dal caos di un gomitolo. La loro arte porta vita e colore negli spazi bui in cui vivono, che si riempiono di speranza per un futuro migliore”.
Infine, una speranza e ancora un sogno: “Il mio sogno nel cassetto è un giorno di per poter girare un mio film ambientato ad Assisi. Vorrei mostrare al mondo la bellezza dei nostri luoghi grazie alla magia che solo il cinema può regalare. Quello più grande – fra i sogni personali di Annamaria Pennazzi – è di organizzare un festival del cinema che includa dei corsi di cinema per aspiranti cineasti. Spero che anche in questo caso la vita e la mia passione mi aiuteranno a trasformare questi sogni in realta”. Complimenti Annamaria, talento assisano di grande spessore.
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