Controlli sulle armi, nell’assisano-bastiolo sequestrati fucili, carabina, revolver e centinaia di munizioni. Ritiri cautelari per motivi differenti, avvenuti nell’ambito degli interventi eseguiti dalla Polizia di Stato – relativi ad episodi di liti, aggressioni, maltrattamenti, atti persecutori, abuso di sostanze alcoliche o uso di stupefacenti – un’attività fondamentale è quella relativa all’accertamento in materia di armi a carico delle persone coinvolte.
Come previsto dall’articolo 39 del TULPS, infatti, nei casi d’urgenza, quando vi sia il pericolo che i detentori di armi, munizioni o materie esplodenti possano abusarne, gli ufficiali e gli agenti di pubblica sicurezza possono provvedere all’immediato ritiro cautelare, dandone immediata comunicazione al Prefetto che potrà poi emettere un provvedimento divieto di detenzione qualora siano venuti meno i requisiti soggettivi. Nell’ambito di questa materia, rilevante è stata l’attività degli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Assisi guidato dal vicequestore aggiunto Francesca Domenica Di Luca che, nell’ultimo periodo, nel corso dei vari interventi, hanno ritirato complessivamente 15 fucili, 1 carabina, 1 revolver oltre a centinaia di munizioni di vario calibro. Il controllo di armi è un’operazione che si è svolta in tutto il territorio assisano comprendendo oltre le realtà di Assisi, Bastia Umbra, Cannara e Petrignano d’Assisi. Svariati i casi e le motivazioni che hanno portato gli agenti ad effettuare il ritiro cautelare delle armi ai loro proprietari; tra questi prevalgono i sequestri amministrativi effettuati nell’ambito di liti tra vicini di casa e in famiglia. Numerosi sono stati, altresì, i ritiri effettuati nell’ambito di interventi per maltrattamenti in famiglia e per atti persecutori.
La detenzione ed il porto di armi da fuoco, infatti, in Italia è subordinata al rispetto di una stringente normativa in materia, che prevede oltre al possesso di tutti i requisiti tecnici necessari per il corretto maneggio delle armi, anche l’idoneità dal punto di vista fisico e psichico del detentore. Tutte le situazioni che possano denotare un’indole aggressiva o il venir meno dei requisiti soggettivi o oggettivi richiesti per i detentori di armi devono essere attentamente valutate dagli operatori della Polizia di Stato durante gli interventi, al fine di evitare un abuso delle stesse e che episodi – apparentemente non gravi – possano degenerare in eventi tragici.
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