Giravano con auto e moto sottoposte a fermo o sequestro: 7 persone denunciate dai carabinieri di Assisi agli ordini del tenente colonnello Marco Vetrulli.
Nei mesi scorsi, durante il lockdown, sono state avviati dai Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Assisi dei controlli, tra gli altri, relativi alla prevista copertura assicurativa dei mezzi in circolazione. Molte persone sono state multate perché circolavano con auto e moto senza la copertura assicurativa obbligatoria (R.C./AUTO) e i militari hanno proceduto ad affidare i mezzi ai proprietari, in custodia giudiziale, con l’obbligo di tenerli fermi e non utilizzarli o cederli ad altre persone sino al termine del previsto iter amministrativo.
Nell’ultimo mese, a fronte delle verifiche effettuate, 7 persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia per le ipotesi di reato di omessa custodia, sottrazione di cose sequestrate e appropriazione indebita. I militari, all’atto della contestazione delle violazioni al Codice della Strada, infatti, hanno sequestrato o sottoposto a fermo amministrativo 6 autovetture ed una moto di grossa cilindrata, proprio perché circolavano senza assicurazione obbligatoria. In molti casi i successivi controlli eseguiti dai Carabinieri della Compagnia di Assisi hanno consentito di riscontrare la perfetta osservanza degli obblighi imposti da parte dei contravventori nominati custodi, in altri invece i militari hanno verificato come i mezzi continuassero a circolare come se nulla fosse accaduto ed ovviamente ancora senza l’obbligatoria copertura assicurativa.
Nello specifico, un centauro di Bettona, a cui era stata sequestrata la moto a giugno scorso l’aveva addirittura ceduta al fratello, che la usava senza patente e senza assicurazione. Inoltre, a Bastia, è stato fermato un automobilista al quale era stata già confiscata l’autovettura perché non aveva ottemperato, nei termini, al pagamento della sanzione per la mancata copertura assicurativa da parte della Prefettura di Perugia, che gli aveva anche intimato di consegnarla ad una ditta autorizzata per il recupero, cosa invece mai avvenuta.
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