Un olio speciale anche per la diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino. Prima di Pasqua, il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino ha ricevuto, dai poliziotti del commissariato della Polizia di Stato di Assisi in rappresentanza del Questore della Provincia di Perugia Giuseppe Bellassai, una bottiglia dell’olio di Capaci, prodotto con gli ulivi piantati nella zona dove avvenne la strage di mafia che 31 anni vide la morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e della sua scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
Il gesto simbolico è pensato e voluto dalla Polizia di Stato e dall’Associazione Quarto Savona 15 (sigla radio della macchina di servizio su cui viaggiava il giudice Falcone). Le ampolle di olio di Capaci sono state recapitate, a cura del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, in ogni Questura d’Italia, per essere consegnate ai vescovi e successivamente, dopo il rito della messa crismale della Settimana Santa, saranno utilizzate per i sacramenti.
Si tratta di un’iniziativa a livello nazionale per ricordare le vittime della mafia nel trentunesimo anniversario delle stragi di Palermo: oltre a Falcone, alla moglie e alla scorta, il dono ricorda anche il giudice Paolo Borsellino, e i suoi cinque agenti di scorta, Agostino Catalano, Eddi Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina ed Emanuela Loi. “Con questa iniziativa – ha detto il vice commissario Roberto Roscioli consegnando l’ampolla di olio al vescovo – si vuole alimentare la memoria dei caduti per mano di mafia e tenere vivo l’impegno, così che tutte le comunità possano profumare di giustizia”.
“È un’iniziativa molto bella – ha sottolineato monsignor Sorrentino – che ci permette di coltivare la speranza e diffondere una cultura della legalità e della giustizia che è patrimonio di tutti. Anche la Chiesa – ha aggiunto – deve dare testimonianza ed essere in prima linea nel frenare e contrastare fenomeni mafiosi”. Accanto al vescovo nel momento della consegna presente anche don Tonio Dell’Olio, rappresentante dell’associazione Libera, di don Luigi Ciotti che ha evidenziato come la mafia “sia sempre più fluida” e come si stia diffondendo una “cultura della mafiosità” anche in realtà e comunità minori.
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