Anche Assisi festeggia la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta: e proprio dalla città serafica arriva anche la storia di Ciprian, ragazzo ospite del Serafico salvato grazie all’intervento della Santa albanese.
Domenica 4 settembre alle 10 in Piazza Madre Teresa di Calcutta di Santa Maria degli Angeli (parcheggio scuole medie), alla presenza del sindaco di Assisi Stefania Proietti, dell’amministrazione comunale e del fondatore del Centro Pace di Assisi Gianfranco Costa, verrà reso omaggio alla memoria di Madre Teresa. Fu proprio Costa nel 1982, allora sindaco, a nominare la Santa, allora ancora in vita cittadina onoraria di Assisi: dalla sua nomina la città ha sempre mantenuto i contatti consegnandole anche, nel 1994, il premio internazionale “Pellegrino di Pace”. Molto è stato poi fatto dalla città di Assisi in termini di opere concrete sotto forma di adozioni o di invio di contributi in sostegno delle popolazioni care alla Santa. “La figura minuta e apparentemente fragile di Madre Teresa – spiega il sindaco di Assisi Stefania Proietti – è uno degli esempi più grandi di misericordia nella storia dell’umanità, Premio Nobel per la Pace. In questa giornata abbiamo il dovere di renderle omaggio e di fare nostro il suo spirito di servizio rivolto ai più fragili e ai più bisognosi. E’ un privilegio per Assisi averla come cittadina onoraria. Proprio qualche giorno fa ho avuto il piacere di incontrare le suore Missionarie della Carità che, sull’esempio di Madre Teresa, continuano a lavorare ogni giorno con dedizione al servizio della comunità”.
MADRE TERESA E CIPRIAN: UNA STORIA DAL SERAFICO – Dall’Istituto Serafico di Assisi, un modello di eccellenza italiana ed internazionale nella riabilitazione, nella ricerca e nell’innovazione medico scientifica per i ragazzi con disabilità plurime, arriva invece la storia di Ciprian, un ragazzo rumeno nato con le ossa del cranio non saldate e per questo abbandonato alla nascita dalla madre in un orfanotrofio per casi incurabili. Durante una visita in quell’istituto rumeno, Madre Teresa (che il 16 febbraio del 1993 tornò in Italia per essere la sua madrina di battesimo), rimasta colpita dalla tragicità della storia, decise di portare via con sé il bambino per farlo operare a Roma al Policlinico Gemelli (dove viene sottoposto a diverse operazioni chirurgiche che riescono a salvargli parte della vista dell’occhio destro) e trovargli successivamente una famiglia adottiva.
“Nonostante l’adottabilità sancita nel 1995 dal tribunale dei minori di Roma – spiega Francesca Di Maolo – nessuno è arrivato fino in fondo e, nell’impossibilità di trovare una mamma e un papà, le suore della Carità bussarono alla porta del Serafico. Da allora siamo noi la sua famiglia”. Sono passati quasi 20 anni da allora e oggi Ciprian continua a vivere al Serafico, dove è diventato un attore negli spettacoli del laboratorio teatrale, un pittore al laboratorio grafico, un marciatore, tale da affrontare un tratto del cammino di Santiago de Compostela, un campione di nuoto che ha vinto la medaglia d’oro alle special olympics nel 2014 e uno straordinario smontatore di oggetti.
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