Pagamenti in contanti e non segnalati, due consulenti fiscali nei guai: avevano omesso segnalazioni di pagamenti in contanti, novanta i casi accertati dalle Fiamme Gialle, per un valore complessivo superiore a 1.500.000 euro. Ora dovranno pagare 3 mila euro per ogni cosiddetta “operazione sospetta” non segnalata. I Finanzieri del Comando Provinciale di Perugia, al termine di una complessa attività di natura fiscale e giudiziaria condotta nei confronti di due ditte operanti nel settore delle opere boschive, hanno portato alla luce diverse irregolarità relative alle transazioni in denaro.
Il servizio, svolto dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Assisi agli ordini del luogotenente Stefano Ricci, ha permesso di rilevare che i consulenti fiscali delle due ditte avevano omesso, contravvenendo alla normativa antiriciclaggio, di segnalare alle autorità competenti i numerosi pagamenti in contanti effettuati (alcuni dei quali superiori alla soglia consentita dalla legge).
I militari hanno appurato che i consulenti, tramite artifici contabili, avevano mascherato la destinazione degli ingenti prelievi dai conti correnti aziendali e hanno individuato più di 90 transazioni mediante contante, per un valore complessivo superiore a 1.500.000 euro. I professionisti sono stati segnalati al Ministero dell’Economia e delle Finanze per l’irrogazione della sanzione, pari a 3 mila euro per ogni cosiddetta “operazione sospetta” non segnalata.
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