Degrado e incuria nella zona del Parco del Monte Subasio, non si fermano le segnalazioni. Se la cima è predadi incivili che transitano e parcheggiano in zone protette, non va meglio al Cassero di Sant’Antonio. Ovvero alla Rocca Minore di Assisi, da dove parte il sentiero 51 del CAI che unisce Assisi a Nocera Umbra.
Il percorso all’interno del Parco del Monte Subasio inizialmente si snoda all’interno di un bosco di conifere e latifoglie con la presenza di cespugli di bosso. Da esso si può scorgere la Valle del Fiume Tescio, Col Caprile e le colline a nord di Assisi. Una zona molto panoramica, se non fosse che tutta la zona in più punti presenta alberi caduti a terra naturalmente. O, peggio, tagliati e lasciati seccare sul posto apparentemente da anni, con tutte le problematiche connesse in caso di incendio.
“Paradossalmente – scrive Lucio Pallaracci, autore della segnalazione sul Parco del Monte Subasio e uno dei creatori e moderatori del gruppo Sei di Assisi se… – la creazione di un’area protetta con la Legge regionale del 3 marzo 1995 invece di contribuire ad una maggiore cura e attenzione per l’ambiente, rimanendo per gran parte sulla carta, sta facilitando nel corso degli anni il suo degrado”.
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