(Federico Baglioni) Far riscoprire una tradizione che potrebbe rilanciare Assisi da un punto di vista economico oltre che culturale. È questo l’intento di Chiara Diegoli, giovane dottoressa di Palazzo di Assisi laureata in Comunicazione espositiva per i Beni Culturali all’Accademia di Brera di Milano, che ha fatto del Punto Assisi il fulcro della sua tesi di laurea. Tesi che le ha consentito non solo di uscire con il massimo dei voti e una lode, ma anche di vincere un premio che le permetterà di continuare le sue ricerche.
Dopo la laurea triennale in Beni Culturali, conseguita presso l’Università di Perugia, la giovane assisana Chiara Diegoli ha maturato l’esigenza di continuare i propri studi spostandosi verso Milano, complice la sua innata passione per l’arte in ogni sua forma e un forte spirito di intraprendenza e innovazione. Proprio quest’ultimo ha spinto la dottoressa Diegoli a mettere al centro del suo elaborato finale il Punto Assisi, tradizione e simbolo di Assisi fin dal XVI secolo al quale risalgono i primi esempi.
“Conoscevo il Punto Assisi già da tempo perché sia la mamma che le nonne ricamavano sin da quando erano giovani – ha dichiarato Chiara Diegoli – anche se è stato nel momento di scrivere la tesi che ho capito che era una tradizione unica nel suo genere e che ha ancora molto da raccontare e dare ad Assisi non solo a livello artistico ma anche dal punto di vista economico e turistico” Secondo la dottoressa Diegoli, “Il turismo religioso è senza dubbio un punto di forza per Assisi: grazie a San Francesco e a Santa Chiara siamo conosciuti in tutto il mondo. Con il mio elaborato vorrei mostrare a turisti, cittadini e visitatori che c’è anche dell’altro, un qualcosa capace di completare l’immagine di una città ricca spiritualmente, culturalmente e artisticamente, capace al contempo di ridare uno slancio economico. È proprio il Punto Assisi che potrebbe aiutare, configurandosi come tradizione unica al mondo”
Prezioso nelle ricerche è stato l’aiuto di Tiziana Borsellini, presidente dell’Accademia Punto Assisi, fondata nel 1998, che realizza corsi (anche nella scuole primarie da 15 anni, con circa 70 iscritti l’anno), ha pubblicato un video in quattro lingue, e che si adopera per”tramandare, tutelare e diffondere” la tecnica. Proprio lei sottolinea che “il Punto Assisi è uno dei pochi punti di ricamo che porta il nome della sua città: questa caratteristica lo rende indissolubilmente legato al suo luogo di origine, nonché centro nevralgico di produzione e diffusione”.
La genesi dell’elaborato è stato un processo lungo. La dottoressa ha esposto la sua idea di prendere in esame una tradizione del luogo alle relatrici che l’hanno seguita (Prof.ssa Bertolotto e la Prof.ssa Tagliolini, quest’ultima esterna all’Accademia). A seguito del vaglio, Chiara Diegoli ha condotto uno studio partendo dall’analisi attuale della situazione di Assisi sul piano culturale e turistico. La conclusione a cui è giunta è che “la nostra, come tante altre città italiane, deve puntare su questo tipo di tradizione poiché potrebbe ampliare il bacino di turisti, curiosi e simpatizzanti fino a trasformasi in motivazione di scelta della meta”.
Una tradizione che, secondo la dottoressa Diegoli, “potrebbe anche essere riscoperta dai giovani oltre che dai turisti grazie al digitale e ai social. Non bisogna però dimenticare che la chiave di tutto, prima ancora che una certo aspetto diventi una moda, è la passione: è solo appassionandosi e interrogandosi che si può capire pienamente il significato e gli aspetti migliori di un’usanza come il Punto Assisi”. Dal canto suo, dopo i preziosi riconoscimenti ottenuti, la giovane umbra non si fermerà qui: con un occhio sempre attento sia al lato artistico che a quello umano, si farà potatrice dei valori e delle tradizioni di un Assisi che acquisisce ogni giorno più fascino agli occhi del mondo.
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