Nasce a Torgiovannetto un centro di ricerca sulla sensibilità chimica multipla. Malattia rara – chi ne è affetto non può sopportare la presenza in un determinato ambiente di insetticidi, pesticidi, disinfettanti, profumi, detersivi, vernici, solventi, inchiostri, farmaci, prodotti plastici, fumi di stufe, tutto ciò che è di derivazione petrolchimica – che in Umbria affligge circa 50 persone.
La sensibilità chimica multipla è una malattia fortemente invalidante e sinora non riconosciuta dal sistema sanitario regionale. Nella giornata di ieri l’aula di palazzo Cesaroni ha approvato all’unanimnità una mozione che mira al “riconoscimento della sensibilità chimica multipla (Mc) quale patologia rara e, conseguentemente, alla previsione di strumenti e specifici percorsi per la diagnosi e la cura di tale patologia nell’ambito del Sistema sanitario regionale”.
L’atto, derivante dalla proposta di legge dei consiglieri Chiacchieroni (Pd), Rometti (Ser), Nevi (Fi), De Vincenti (Rp) e Casciari (Pd), prevede un centro di riferimento per la cura e la diagnosi della sensibilità chimica multipla identificato nella struttura di Torgiovannetto sul monte Subasio ad Assisi, dato che questi pazienti non possono recarsi in comuni presidi ospedalieri senza rischiare di aggravare i propri problemi di intolleranza, e prende in considerazione il tema della ricerca.
L’assessore alla Sanità, Luca Barberini, ha ricordato che “l’inserimento fra le malattie rare non è di competenza della Regione ma deve essere effettuato dal ministero della Salute. Tuttavia – ha aggiunto – non vogliamo lasciare abbandonati i circa cinquanta malati umbri o costringerli a recarsi all’estero per ottenere cure adeguate, quindi abbiamo individuato nella struttura di Torgiovannetto, sul monte Subasio, in un ambiente salubre e privo di fumi, polveri e odori, un centro di riferimento adeguato per loro”.
© Riproduzione riservata

