Furono 400 i figli di Assisi caduti durante la prima guerra mondiale e ricordare i loro nomi a cento anni dalla fine del conflitto oltre a voler essere un tributo solenne sarà anche un esercizio di memoria importantissimo per tante famiglie assisane. L’Accademia Properziana del Subasio ha infatti deciso di partecipare alle celebrazioni del centenario della fine della Grande Guerra organizzando una manifestazione pubblica in collaborazione con l’Amministrazione comunale e con l’Associazione culturale “Assisi rinnovata” che si rifà ad Arnaldo Fortini. Obiettivo, appunto, ricordare i caduti della Grande Guerra.
Un momento fondamentale sarà costituito dalla presentazione della ristampa anastatica del volume ‘I nostri morti’ edito nel 1923, con cui l’Accademia e il suo presidente Arnaldo Fortini vollero fissare la memoria del sacrificio dei caduti, anche attraverso le loro parole e quelle dei loro familiari. La prefazione, curata da Francesco Santucci, dà conto della affinità di intenti tra Arnaldo Fortini, che scrisse il volume allora, e l’Accademia, che fa eco alle sue parole oggi. Appuntamento nella sala degli Emblemi domenica 9 dicembre dalle 10.30.
“La scelta – spiega il presidente dell’Accademia Giorgio Bonamente, nel presentare l’iniziativa sui i caduti della Grande Guerra – non è casuale: l’intento che mosse Arnaldo Fortini fu quello di dare voce al sentimento profondo delle famiglie che, a pochi anni di distanza dalla guerra, s’interrogavano sul significato di vicende che superavano la dimensione del vivere quotidiano e, per tante di loro, avevano stravolto vite e affetti. Tutte quelle famiglie, la sera del 3 novembre 1918, quando le campane avevano suonato a stormo, avevano gridato in coro: “è finita la guerra” e “abbiamo vinto”, esprimendo due sentimenti diversi, che convivevano senza contraddizione, quello della liberazione da una paura profonda e incombente, e dell’orgoglio per una vittoria che dava un senso ai sacrifici affrontati. Questa complessità del sentire popolare ha trovato espressione nelle pagine di Arnaldo Fortini, che attirano nella spirale della memoria, dei valori morali e politici, senza perdere mai la dimensione del sentimento e della sofferenza. Questa lezione di storia e di umanità è parsa degna di essere riproposta in un contesto storico indubbiamente diverso, ma sempre bisognoso di meditare sulla complessità e sullo spessore del proprio passato”.
Dalla sua fondazione, nel secondo decennio del Cinquecento, l’Accademia ha infatti il compito di prestare attenzione e di conservare la memoria dei fatti salienti della cultura e della storia; non poteva mancare a questo importante anniversario, riproponendo un volume sui caduti della Grande Guerra che ha la complessità dell’indagine storica, della rievocazione e della riflessione. Nella premessa a questa riedizione Francesco Santucci (scaricabile a questo link in versione pdf) delinea con chiarezza e sensibilità il contenuto e gli intenti di un’opera che è ricerca storica, per la rassegna sistematica sui caduti nella Grande Guerra, ed è poesia nel proporne i volti e le parole.
Che Arnaldo Fortini si sia ispirato agli ideali dell’Accademia, di cui era allora Presidente, ha un ulteriore significato di continuità per questa iniziativa editoriale, intrapresa dalla Accademia insieme alla Amministrazione comunale di Assisi, per onorare la memoria dei caduti e per riflettere sui valori politici e morali per i quali essi hanno dato la vita.
© Riproduzione riservata

