Weekend culturale per il Circolo Fortini: si parte sabato alle 18 con il concerto ad ingresso libero Villaçicos de Navidad – La natività nella musica polifonica del XV secolo in Spagna, eseguito dell’ Ensemble “La Doss’Aura” con Sergio Maccabei – mastro concertatore – ed Elisabetta Maccabei – voce recitante. Domenica 21, alle ore 17, è la volta della collaborazione tra Oicos riflessioni e la Società Culturale Fortini: “Viaggio in Valnerina . Capolavori e storie prima e dopo il sisma”, conversazione di Vittoria Garibaldi con interventi di Riccardo Regi, vicedirettore del Corriere dell’Umbria, e Bernardino Sperandio, fotografo e restauratore, e di Paolo Ansideri. Conduce Enrico Sciamanna, letture di Francesca e Enrico Sciamanna. L’appuntamento è inserito nell’ambito del ciclo “Beni culturali e paesaggistici”che ha già visto succedersi gli incontri su “L’opera d’arte tra conservazione, fruizione e comunicazione”, sempre con la Garibaldi e “Il cibo nell’arte, 2018 anno del cibo italiano”.
“L’appuntamento organizzato dalle due associazioni – è scritto in una nota del Circolo Fortini con Oicos Riflessioni – intende contribuire a questa doverosa ricostruzione, inserendo all’interno della propria programmazione questa prima presentazione dei tanti viaggi in Valnerina compiuti dall’autrice e dal fotografo Sperandio. Il viaggio della Garibaldi (dalla chiesa di San Francesco a Norcia a San Salvatore in Campi, e poi San Leonardo a Montebufo, Santo Stefano a Nottoria, San Pellegrino a San Pellegrino, San Martino a Legogne, Sant’Egidio a Poggio di Croce, fino a San Giovanni di Vallo di Nera, per un totale di oltre 50 siti) rappresenta un grande atto di impegno civile per restituire ai lettori, la dignità di storia e civiltà del Centro Italia da sempre dispersa in valli, colline e monti e non riconducibile ad un unico monumento simbolico. Mettendo davanti ai nostri occhi le immagini di allora e quelle di oggi, le storie e le leggende, siamo stati costretti a capire che cosa andava custodito e che cosa non possiamo permetterci di lasciare nell’oblio”.
Foto Fior di cacio
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