Rendere visitabile la Torre del Popolo con la sua Campana delle Laudi: è l’obiettivo della Compagnia Balestrieri di Assisi, che vuole offrire un contributo progettuale alle istituzioni per riqualificare e recuperare funzionalmente questi 47 metri di altezza con la suddivisione in tre piani che consentano non solo una sosta per chi sale ma anche un momento propositivo in ambito culturale.
Ad anticipare l’idea il presidente Claudio Menichelli: “ Siamo onorati – ha detto nel corso della presentazione del Palio di San Rufino 2017 – di simboleggiare in modo crescente le tradizioni e l’anima medievale della nostra Assisi: un vanto che diviene un obbligo civico e morale per offrire alla Città una ulteriore offerta culturale e rievocativa sempre più adeguata alla sua grande storia, nell’ambito delle nostre possibilità di supporto alle associazioni di volontariato tutte. Possiamo vantare con un certo orgoglio di essere, con meriti sul campo, i primi e i più rigorosi, in Umbria, nel riproporre momenti e modelli di autentica vita medievale. Siamo circa duecento tra balestrieri e giovani dei vari gruppi e accompagniamo anche il turismo e l’economia ad esso legata con vicende sempre supportate da fedeltà storica e con eventi che si allineano anche alle stagioni dell’anno, come ci ha insegnato il nostro grande concittadino Arnaldo Fortini. Se la primavera è salutata dalla Festa del calendimaggio, l’estate ad Assisi si congeda con il Palio di San Rufino. Ma da questa sede di piazza la nostra presenza resta sempre una porta aperta per ogni evento e manifestazione di Assisi, città unica al mondo anche per queste sue antichissime tradizioni”.
Oltre alla riapertura della Torre del Popolo, Menichelli ha anticipato anche un volume diviso anch’esso in tre sezioni per fissare, oltre alla storia della Compagnia, i Palii. Quello di San Rufino 2017, come detto, ripropone in modo assai leggibile i più tradizionali segni di Assisi e della Compagnia, dalla piazza di san Rufino ai colori del rosso e blu, accanto al Leone, antico simbolo cittadino, in una battaglia, istoriata nel Tasso, con un drago ispirato alle battaglie di Paolo Doni.
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