Api Umbria, facendosi interprete del disagio e delle preoccupazioni che sta vivendo la popolazione dell’intera Regione, con una nota, sottoscritta dal presidente Giorgio Buini e dall’intero consiglio direttivo sottolinea come tutta l’Umbria oltre ad aver subito ingenti danni al patrimonio culturale, ai monumenti storici e a numerosi edifici pubblici e privati, sta registrando pesantissimi danni sotto il profilo economico anche laddove le strutture monumentali e ricettive non hanno riportato danni strutturali.
“Le prime verifiche e le analisi dei dati – secondo Api Umbria – dipingono un quadro assolutamente problematico, una situazione difficile da avere già implicazioni molto negative sul comparto sociale, economico e turistico che riguarda un territorio molto più vasto di quello individuato. In questo contesto si chiede che vengano snellite al massimo le procedure burocratiche per affrontare in maniera efficace le situazioni di emergenza e le richieste dei cittadini e degli operatori economici”.
Api Umbria chiede inoltre che la presidente della Regione Umbria, i sindaci dei Comuni interessati e tutte le autorità competenti chiedano al Governo Centrale “di allargare il perimetro contenuto nel decreto legge del 17 ottobre che individua i Comuni maggiormente colpiti e stabilisce quindi le misure previste per gli immobili distrutti o danneggiati ma anche gli interventi di emergenza compresa la sospensione di ogni pagamento di tipo fiscale, previdenziale e finanziario. Riteniamo indispensabile che tutti i Comuni interessati – continua la nota – direttamente o indirettamente dalle conseguenze negative prodotte dal sisma facciano parte di questo perimetro e possano, inoltre, usufruire dei benefici già previsti dalla legge del 1998 che disciplinava le modalità per la concessione delle provvidenze dirette ad agevolare la ripresa produttiva delle aziende che hanno subito una riduzione della propria attività in conseguenza della crisi sismica che colpì nel 1997 l’intera Regione”.
© Riproduzione riservata

