Crollo del turismo ad Assisi. Lo scrive il Venerdì di Repubblica, citando i dati di Regione Umbria e del Comune di Assisi, ma anche intervistando operatori del settore. Un crollo che riguarda anche Perugia, Orvieto e l’Umbria tutta, mentre gli alberghi di Cortona (al confine con l’Umbria) – rimarca il settimanale – scoppiano di salute.
Il crollo del turismo ad Assisi, è certificato dagli indicatori di Regione e Comune, che misurano l’affluenza di turisti nei primi cinque mesi del 2017 paragonati allo stesso periodo del 2016, sono una collezione di segni meno: -26 per cento di arrivi, -32 per cento di biglietti staccati nei musei, -30 per cento di introiti dei parcheggi, -33 per cento di incassi per i negozi, -30 per cento del fatturato delle lavanderie industriali che lavorano con gli alberghi. Chi si muoveva dal Sud Italia coi pullman per la tradizionale doppia visita dei santuari di Santa Rita a Cascia e di San Francesco ad Assisi si è volatilizzato. I numeri degli stranieri tengono, ma solo perché i pacchetti dei tour operator sono stati venduti con sei-otto mesi di anticipo. Di scolaresche neanche l’ombra.
Nel pezzo sul crollo del turismo ad Assisi, si ricorda tra l’altro il tweet postato alle 5.02 della notte del 24 agosto sulla profilo ufficiale della basilica di San Francesco. “Grande spavento tra i frati di Assisi. Comunità francescana sveglia e raccolta in preghiera”, e il successivo flash battuto dall’Ansa 10 minuti dopo “Nessun danno alle basiliche di Assisi. I frati e il capo restauratore proseguiranno con le verifiche nelle prossime ore”.
#terremoto grande spavento tra i frati di Assisi. Comunità francescana sveglia e raccolta in preghiera.
— San Francesco Assisi (@francescoassisi) 24 agosto 2016
Dichiarazioni che – scrive ancora il Venerdì di repubblica nel pezzo del crollo sul turismo ad Assisi – volevano rassicurare, e che invece hanno prodotto l’effetto opposto perché hanno tirato il nome di Assisi dentro al convulso pentolone di notizie sui centri realmente devastati dalle scosse, ossia Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. “Ho solo risposto alla telefonata di un giornalista – ribatte padre Enzo Fortunato – So che qualcuno ritiene che io sia stato imprudente, ma si sbaglia”.
Non ha certo aiutato, aggiunge ancora l’inserto di Repubblica, la prassi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (ora interrotta) di associare episodi tellurici anche minimi genericamente a Perugia e alla sua provincia. Il pezzo si chiude con un’intervista al sindaco di Assisi, Stefania Proietti, che ricorda il filmato della Croce Rossa “Guarda cosa sta accadendo in questo momento nel Centro Italia”, in cui si riportava il famoso crollo delle vele della basilica di San Francesco del 1997. Cliccandolo si capiva che si trattava di un montaggio di immagini di repertorio che però, messe così, sembravano attuali. “Tantissimi ci hanno chiamato preoccupati – ricorda il sindaco – abbiamo fatto cambiare il titolo, ma intanto il video aveva fatto 5 milioni di visualizzazioni e per questo ho denunciato la Croce Rossa. La vera solidarietà, più ancora delle donazioni, è tornare a visitare le nostre bellezze artistiche e naturali.Assisi copre da sola il 20 per cento del settore turistico regionale: se ci rialziamo noi, si rialza l’Umbria”.
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