Mentre vanno avanti licenziamenti e ricollocamenti (in totale, il Gruppo Colussi perderà 59 dipendenti della stabilimento assisano, come da accordi raggiunti con i sindacati a novembre), ieri mattina (17 gennaio 2017), nella sede della presidenza della Regione Umbria di Palazzo Donini a Perugia, la presidente della Regione ha incontrato la proprietà e il management dell’azienda.
Nel corso del colloquio, i rappresentanti del Gruppo hanno illustrato i programmi di sviluppo produttivo, tecnologico e commerciale, con riferimento allo stabilimento di Petrignano di Assisi e al gruppo in generale. Sono state altresì affrontate – è scritto in una nota della Regione – le questioni relative alle modalità di gestione dell’ accordo raggiunto con le organizzazioni sindacali lo scorso novembre rispetto alla riduzione del personale prevista dall’accordo stesso. Il Gruppo Colussi, sempre secondo la nota dell’Ente di Palazzo Donini, ha confermato la centralità dello stabilimento di Assisi, i piani di investimento industriali e commerciali previsti, nonché le politiche di valorizzazione e qualificazione del personale dipendente dello stabilimento umbro che saranno attuate nell’immediato e nei prossimi anni.
Non tardano ad arrivare le reazioni: “Abbiamo appreso – scrive Massimo Morelli, segretario provinciale dell’UGL Agroalimentare e rsu dello stabilimento assisano – che, nella giornata di ieri, la Regione ha incontrato la proprietà e il management del Gruppo Colussi, ma ad oggi, ancora non ha ascoltato la nostra richiesta di un incontro, né prima e né all’indomani dell’accordo raggiunto a novembre con l’azienda, al fine di discutere degli interventi da porre in essere e del futuro dei lavoratori dello stabilimento, 56 dei quali proprio in questi giorni si stanno recando in Confindustria per ricevere le lettere di licenziamento. Come al solito, la politica, sempre presente per la foto di rito, resta sorda alle richieste di chi, giorno dopo giorno, prova a difendere la dignità delle famiglie del territorio – conclude il sindacalista della UGL Agroalimentare – mostrando ancora una volta la mancata volontà di assicurare di un sostegno concreto, che possa far sperare in una stabilità occupazionale per gli operai del Gruppo Colussi”.
Intanto, non si fermano le critiche per il via ai licenziamenti: l’ex sindaco di Assisi Claudio Ricci, oggi consigliere regionale, parla di “Una conclusione inaccettabile”, ricordando di essere stato “l’unica voce, quasi ‘aliena’, che ha criticato l’accordo che salvava solo il 50% dei licenziandi: si potevano utilizzare di più e meglio tutti gli strumenti e gli ammortizzatori sociali”, mentre per Carla Spagnoli, presidente del Movimento per Perugia, l’accordo sui licenziamenti al Gruppo Colussi è “una macelleria sociale: gli effetti di questi licenziamenti rischiano di essere devastanti. È stato firmato un accordo che si basa sui criteri delle esigenze tecnico-produttive, sulle uscite volontarie e sui prepensionamenti: perché i sindacati non hanno scelto di tutelare i criteri dell’anzianità, dell’esperienza e dei carichi familiari? Perché i lavoratori più deboli non sono stati protetti e risparmiati dalla mannaia dei tagli decisi dall’azienda?”
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