Una migliore comunicazione sul terremoto centro Italia, evitando la segnalazione di scosse minori che, seppure di lieve entità, creano timore nei confronti di potenziali turisti e visitatori non solo nelle zone effettivamente colpite. Lo chiede il direttivo della Confcommercio di Assisi e Valfabbrica, che lancia un grido d’allarme a nome di tutto il comparto economico regionale: “Polverizzati i risultati di un positivo trend turistico ricettivo e commerciale registrato fino al 24 agosto – è scritto in una nota – la regione vive il post terremoto subendo danni diretti ed indiretti gravissimi che rischiano fortemente di mettere in serio pericolo i già difficili bilanci delle aziende. Occorrono dei provvedimenti tempestivi, non è più tempo di attesa: danni diretti ed indiretti riconosciuti da subito, moratoria mutui almeno per due anni, rinvio delle tasse locali, aiuti alle imprese attraverso gli ammortizzatori sociali, sono queste richieste inderogabili”.
“A seguito degli eventi sismici che hanno colpito le zone a confine tra Umbria e Marche – scrive Confcommercio – si è verificata una notevole contrazione delle presenze turistiche in tutta la nostra regione. In particolare gli operatori turistici e commerciali dell’Assisano vedono una crisi che ha raggiunto livelli mai visti, il rallentamento ed in alcuni casi l’arresto dei flussi turistici ha provocato diminuzioni generalizzate di fatturato all’incirca dell’ 80%. A distanza di oltre un mese dal terremoto, segnaliamo che anche la comunicazione operata dai media , in particolare quelli nazionali, ha contribuito senza volerlo a determinare in parte questo risultato”.
Da rappresentanti della categoria del terziario e turismo, Confcommercio di Assisi e Valfabbrica “sente forte la responsabilità ed il dovere di contribuire a trovare una soluzione costruttiva al fine di invertire l’attuale tendenza”, e chiede ai giornalisti locali e nazionali di “innescare una nuova modalità di comunicazione. Un sisma ha delle peculiarità anche scientifiche che vanno comunicate con chiarezza. Se un terremoto, che comunque è un fenomeno localizzato, comporta come risultato quello di distruggere l’economia turistica di intere regioni, sicuramente c’è qualcosa da rivedere nel modo di comunicare i fatti. Arrestare l’economia turistica di un intera regione significa in primis fermare la ripresa delle zone direttamente colpite dal sisma”.
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