Parte dei proventi dell’imposta di soggiorno o di un’imposta di scopo per finanziare l’aeroporto San Francesco di Assisi. A fronte, però, di un impegno maggiore da parte della Regione per l’aeroporto, e per promuovere il sistema Umbria, il marketing territoriale, la sua immagine internazionale e i flussi turistici in entrata.
Questo il succo della prima commissione straordinaria per trattare del rilancio dell’aeroporto San Francesco d’Assisi, da poco conclusasi a santa Maria degli Angeli nella sede municipale.
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Sono intervenuti, su invito del Comune di Assisi, che è stato rappresentato dal sindaco di Assisi, Stefania Proietti, dalla presidente della commissione, Federica Lunghi, da una delegazione di consiglieri e assessori comunali del Comune di Assisi e dai capigruppo del Consiglio comunale assisano: l’assessore regionale alle infrastrutture, trasporti e mobilità urbana, Giuseppe Chianella, il presidente del CDA di SASE, Ernesto Cesaretti e l’assessore al marketing territoriale, sviluppo economico del Comune di Perugia, Michele Fioroni.
Da gennaio a settembre 2018, l’aeroporto, con 180mila presenze, ha fatto registrare un calo di turisti del 9.8 per cento rispetto al 2017 (dati Assaeroporti). Quali dunque le strategie per il rilancio dell’aeroporto San Francesco? “Questa commissione – dichiara il sindaco di Assisi – si propone in modo costruttivo di capire quale sarà il futuro di un’infrastruttura fondamentale e indispensabile per la città di Assisi e per tutta l’Umbria. Se non ci fossero i milioni di visitatori di Assisi, non ci sarebbe nemmeno l’aeroporto: i nostri numeri sono incontrovertibili. La crescita del turismo, in particolare religioso, si può avere solo intercettando visitatori di lunga gittata. Si è investito tanto nell’infrastruttura e vale la pena potenziare ulteriormente gli investimenti, anche con parte dei proventi derivanti dall’imposta di soggiorno che l’amministrazione comunale ha introdotto da quest’anno e che è disponibile a usare in maniera mirata e produttiva. Chiediamo anche di poter partecipare attivamente alle scelte strategiche per lo sviluppo dell’aeroporto”.
“Per operare in Umbria – afferma il presidente Sase – le grandi aerolinee prevedono investimenti importanti da parte delle istituzioni della regione in cui vanno a operare: con un investimento di 10 euro a passeggero potremmo crescere a dismisura. Per questo, se tutti i Comuni umbri – e in particolare quelli a maggiore vocazione turistica come Assisi, Perugia, Città di Castello e il Lago Trasimeno – riuscissero a mettersi d’accordo per destinare una quota del gettito della tassa di soggiorno per lo sviluppo e il rilancio dell’aeroporto San Francesco, tutto il settore turistico ne trarrebbe grande giovamento. Con tre milioni di euro in tre anni, potremmo arrivare al traguardo delle 500mila presenze”.
“Partiamo anzitutto da quello che c’è – ha detto l’assessore Chianella. Tutti i piccoli aeroporti hanno problemi seri; il nostro, invece, dal punto di vista infrastrutturale, è all’avanguardia. La Regione, che contribuisce con un milione all’anno, insieme con altri soggetti, ha investito un modo corposo. La situazione è peggiorata dopo il 2016, con il disimpegno dall’Italia di Ryanair. Nel momento migliore abbiamo toccato 275mila passaggi; oggi, siamo a 240mila, ma abbiamo comunque evitato di fare debiti. Per implementare i passaggi successivi ci vogliono risorse economiche e dobbiamo trovarle: l’uso dell’imposta di soggiorno è un’ipotesi che stiamo discutendo e che è in evoluzione, considerando che la domanda di mobilità è sempre in crescita a livello globale”.
“Aeroporti come quello di san Francesco d’Assisi – ha spiegato l’assessore Fioroni – hanno un modello di redditività molto complesso. A Perugia l’amministrazione è disposta a destinare una quota dell’imposta di soggiorno per sostenere l’aeroporto: ne abbiamo già discusso in consiglio comunale, e abbiamo espresso parere favorevole con l’ordine del giorno del consigliere Vignaroli” . In conclusione, la presidente della prima commissione consiliare di Assisi, Federica Lunghi, ha richiesto la convocazione da parte della Regione di un tavolo che, auspicabilmente, coinvolgerà anche l’assessore regionale al turismo per coinvolgere gli altri Comuni interessati e l’Anci al fine di rendere operative le linee strategiche per il rilancio dell’aeroporto San Francesco.
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