Dal 2018 arriva la tassa di soggiorno ad Assisi, un’imposta di importo medio-basso. La decisione è stata presa nell’ultimo consiglio comunale monopolizzato dalle “dimissioni” di Guarducci, quando la maggioranza ha approvato il Documento unico di programmazione (Dup), illustrato dal sindaco Stefania Proietti.
Proprio nel DUP è inserita la volontà di adottare la tassa di soggiorno ad Assisi, dopo l’approvazione del decreto legge 50/2017 convertito nella legge 21 giugno 2017, n.96, che elimina il blocco e consente di istituire l’imposta di soggiorno da parte dei Comuni.
“L’amministrazione municipale è intenzionata a introdurre, dal 1° gennaio 2018, l’imposta di soggiorno”, ha detto la prima cittadina, che punta anche a un accordo (sulla falsariga di quello siglato dalComune di Genova) con Airbnb (un portale online che mette in contatto persone in cerca di un alloggio o di una camera per brevi periodi, con persone che dispongono di uno spazio extra da affittare, generalmente privati) che ad Assisi offre oltre 200 camere.
La tassa di soggiorno ad Assisi va così ad aggiungersi a quelle analoghe a Perugia Spoleto, Gubbio, Orvieto: obiettivo, incassare un milione e 400 milione/1 milione e 600 mila euro, da reinvestire nei settori cultura e turismo. “È stata predisposta – anticipa l’assessore Eugenio Guarducci alla Nazione Umbria – una prima bozza di regolamento che ovviamente sarà posta all’attenzione delle forze politiche di maggioranza dopo averla perfezionata in Giunta. Sarà poi partecipata alle forze imprenditoriali del settore prima dell’approvazione finale. L’argomento infatti, necessita di ulteriori approfondimenti, va redatto e approvato il regolamento per poter approfondire questo tema, a settembre, con tutti i settori e le categorie interessate”.
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