Sabato 10 settembre si svolgerà la Festa del Cantico 2016, definita dai Frati Minori come “occasione per lodare il Signore per il dono del creato e per sensibilizzare la cura da parte degli uomini, che ne sono custodi, e aprirli alla contemplazione”. La Festa del Cantico 2016 è impreziosita dalla presentazione, alle ore 17 di sabato 10 settembre, del lavoro condotto da Frate Alessandro alla scoperta della melodia nascosta del Cantico delle creature, lavoro raccolto nel libretto “Laudato si’ mi’ Signore”. Nel suggestivo scenario notturno di San Damiano, alle ore 21 frate Alessandro – il primo francescano ad aver firmato un esclusivo contratto con la prestigiosa etichetta discografica Decca Records – si esibirà in concerto con una selezione delle più belle laude francescane (ingresso libero). Il giorno seguente, alle 9.30, è prevista la S. Messa di ringraziamento con l’offerta dei doni della terra. La celebrazione sarà animata dai canti della Corale Porziuncola, diretta dal M° p. Maurizio Verde, e presieduta da p. Claudio Durighetto, Ministro provinciale dei Frati minori dell’Umbria.
IL LAVORO DI FRATE ALESSANDRO – Il manoscritto più antico del Cantico lascia lo spazio per scrivere la musica e questo, pur senza le desiderate note, aiuta a comprendere la lunghezza e i principali caratteri della melodia. Una ricerca accurata permette di analizzare il testo dal punto di vista poetico e formale, scorrendo le pagine dei grandi studiosi francescani del passato: Bracaloni, Quaglia, Bigaroni … Partendo da questi presupposti, sulla scia delle teorie della grande studiosa Helene Nolthenius, frate Alessandro ha cercato una sintesi di tutti i dati per arrivare a concepire il Cantico delle creature come un salmo unito alla sua antifona, le cui melodie dovevano risuonare negli ambienti religiosi più popolari, fino a prendere parte silentemente di quel repertorio medievale così prezioso che ancor oggi suscita continuo interesse: le laudi. È possibile che il Cantico si sia trasformato in una lauda? O forse che sia confluito addirittura in più laudi? Disponiamo di qualche indizio per ricostruirlo? Helene Nolthenius, più di trent’anni fa, disse che tutto ciò era plausibile, ma non andò oltre. Riprendendo, però, le sue intuizioni è possibile proporre alcune soluzioni: dobbiamo indossare gli abiti di un compositore medievale, nutrirci della musica e della poesia di quel tempo, prendere carta e penna e compiere gli stessi passi degli artisti del duecento. È così – conclude frate Alessandro – che, non senza fantasia e creatività, è possibile proporre una soluzione che possa richiamare almeno l’eco della musica francescana del Cantico delle creature. L’originale? Nessuno sa che fine abbia fatto, ma ciò non toglie a questa ricerca il fascino di far ascoltare le laudi del Poverello sui canti delle laudi del suo tempo. I dettagli di questa ricerca sono contenuti nel libro “Laudato si’ mi’ Signore” edito dalle Edizioni Porziuncola, disponibile dal 5 settembre nei punti vendita di Assisi e dal 19 settembre in tutte le librerie d’Italia e nelle principali librerie on line.
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