Domenica 7 ottobre alle 21, nella sala stampa del Sacro Convento di Assisi, si svolgerà la proiezione in lingua originale del documentario “Papa Francesco Un uomo di parola” di Wim Wenders. La proiezione di svolgerà alle ore 21. Il documentario Papa Francesco Un uomo di parola, scritto e diretto dal regista tedesco, è descritto come “uno sguardo ravvicinato sul Papa argentino, eletto al soglio di Pietro con il nome Francesco. Non solo un bilancio di cinque anni di pontificato, ma qualcosa di più: un’intervista faccia a faccia con il Papa, che tocca i temi forti della società e le pagine più intime dell’esistenza dell’uomo, a cominciare dal rapporto con Dio”. Papa Francesco Un uomo di parola è nato dall’intuizione di mons. Dario Edoardo Viganò, assessore al Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, e realizzato da una cordata produttiva composta da Samanta Gandolfi Branca, Alessandro Lo Monaco e Andrea Gambetta con la collaborazione di Vatican Media (già Centro Televisivo Vaticano).
“L’opera di Wenders – è spiegato nel sito sanfrancesco.org a proposito di Papa Francesco Un uomo di parola – non è un biopic, ma un viaggio insieme. L’obbiettivo è una soggettiva sul mondo. E sugli occhi del pontefice secondo l’autore che certo sa stare al suo posto, ma mettendoci il suo linguaggio. Il tedesco non è intimorito dalla portata degli argomenti globali di Bergoglio che predilige il passaparola piuttosto che i documenti, che si intrattiene, senza fretta, ma per conoscere in profondità, con operai, contadini, bambini, anziani, rifugiati, “ultimi”, e che continua a tornare nelle sue favelas, vere o figurate. Poi c’è l’altra faccia della medaglia, quella istituzionale, che mostra il papa nei suoi viaggi, quando parla alle Nazioni Unite e al Congresso degli Stati Uniti, mentre si raccoglie nel lutto per i morti a Ground Zero o presso lo Yad Vashem, il monumento in memoria dell’Olocausto. E poi si rivolge ai carcerati e ai rifugiati nei campi africani, visita la Terra Santa, tutta: Palestina e Israele. Ed ecco il tema che più gli sta a cuore, le differenze, le ingiustizie sociali che nelle epoche, nelle evoluzioni, nel progresso, si sono accentuate invece che avvicinarsi. E dunque ecco il dolore per la condizione dei poveri. Non ignora, Bergoglio, le tematiche ambientali, e costante e trasversale è il richiamo di pace nelle aree delle guerre e fra le diverse fedi religiose. Anche san Francesco viene evocato, colui che ha dato il nome al pontefice. In un momento di crisi profonda della politica e del potere, Bergoglio pone se stesso come modello, si comporta secondo le sua predica. E tutti lo hanno capito, di tutte le etnie, religioni e culture”.
Foto © Mauro Berti/Andrea Cova / Rivista San Francesco – La visita di Papa Francesco ad Assisi
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