AssisiNews riceve e pubblica la lettera della presidente dell’associazione Punto Rosa Silvana Pacchiarotti. Un nuovo sfogo, duro, che arriva a pochi giorni dal precedente, per tutelare tutti i malati oncologici e le donne operate di tumore al seno in questo periodo difficile dovuto all’emergenza Covid-19. Il “diritto all’essere curati e il disagio per i seri problemi della gestione” sono al centro della lettera che di seguito pubblichiamo integralmente:
“Nessun contatto. Distanziamento. Precauzioni. Privazioni. Tutto vissuto nella PAURA, nell’intimorire chi osa dire: “Voglio respirare, voglio vivere”. Bisogna stare attenti a come si parla perché, ormai, siamo l’uno contro l’altro per difendere più che la nostra salute, la paura di morire. PAURA! Ebbene sì. NOI ABBIAMO PAURA DI MORIRE DI CANCRO ormai considerato NON PRIORITARIO! E questo è davvero assurdo e inaccettabile!”.
“Noi donne – scrive Silvana Pacchiarotti nella sua missiva sui malati oncologici – operate di tumore al seno di tutta l’Umbria, vogliamo continuare e continueremo a dare voce ai tantissimi pazienti oncologici che, da troppo tempo, sono in attesa per importanti e vitali interventi chirurgici o cure con controlli dovuti, perfino rimandati. Non possiamo più aspettare la degenerazione di un cancro che, sappiamo bene, porterà a conseguenze irreparabili. Non neghiamo l’importanza dell’emergenza Coronavirus e il dover garantire le cure necessarie, ma, come già chiesto e mai avuto risposta alcuna, pretendiamo tempi e spazi dedicati in strutture ospedaliere con strumentazione adeguata e medici di riferimento a nostra disposizione!”.
“Degli ospedali da campo, di quelli chiusi che avrebbero potuto essere di grande supporto o di denaro pubblico speso per convenzioni con cliniche private, comunque da organizzare, non spetta a noi darne soluzioni, ma della negazione di un SACRO DIRITTO ALLA SALUTE, BEN SANCITO DALLA NOSTRA COSTITUZIONE, QUESTO SÌ! Oltre a trovarci in situazioni di grave disagio – prosegue la presidente del Punto Rosa – con seri problemi di gestione della malattia, la cosa che fa’ ancor più male è dover “elemosinare cure” che DEVONO essere garantite. Inoltre, sarebbe stata gradita una risposta alla nostra richiesta di un incontro con medici, associazioni del nostro settore e autorità competenti per pianificare soluzioni adeguate e rispondenti alle reali necessità dell’utenza in oggetto. In una società civile, tutto questo non può e non dovrebbe MAI venir meno. Quando è in gioco la vita altrui, non si possono fare sbagli in nome del RISPETTO del malato che non può e non deve essere mai trascurato”.
Silvana Pacchiarotti, presidente Associazione Punto Rosa
Foto: Marco Agabitini / Facebook Associazione Punto Rosa, per gentile concessione
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