Al consiglio comunale di mercoledì non si è parlato del trattamento retributivo ai dirigenti comunali, mozione presentata dal consigliere Fabrizio Leggio che però sul tema avrebbe dovuto – secondo quanto sostenuto dalla maggioranza e dal segretario comunale – presentare un’interpellanza.
L’esponente del Movimento 5 Stelle ha promesso che lo farà al prossimo consiglio comunale, anche sollecitato dal sindaco Stefania Proietti, ma nel frattempo arriva una dura nota dei pentastellati che tra l’altro ricorda come “la mozione M5S sulla modifica dello stipendio dei dirigenti è stata bloccata da tutto il Consiglio comunale. Un atteggiamento ostile da parte di tutti i consiglieri che, pur di non votare pubblicamente, hanno preferito non far discutere la mozione che era stata invece approvata nella conferenza dei Capigruppo e scritta nell’ordine del giorno. Una presa in giro sin dal principio – continua il Movimento 5 Stelle – una crociata guidata da Franco Matarangolo PD e sostenuta da Masciolini PD (che paradossalmente dichiara di non aver alcun problema ad affrontarla) contro la nostra mozione ritenuta non pertinente alle funzioni del Consiglio e discutibile solo in seduta segreta. Era importante invece esprimere pubblicamente e votare palesemente, in nome della trasparenza tanto sbandierata dalla maggioranza, l’ indirizzo politico sugli stipendi dirigenziali che, per le retribuzioni da risultato, non hanno alcun parametro misurabile e circostanziato. Il merito dell’iniziativa è e resterà del Movimento 5 Stelle – conclude la nota – i cittadini l’hanno potuto constatare, prima o poi l’amministrazione dovrà esporsi pubblicamente su questi temi”.
E sul tema interviene anche l’ex consigliere Rino Freddii: “Senza entrare nel merito della richiesta – scrive -non si può certo negare quanto successo in consiglio comunale sia stato un ulteriore atto che denota la totale inesperienza di chi è chiamato a governare o nella peggiore delle ipotesi un episodio di inaccettabile prepotenza. Infatti, delle due, una: o la mozione non era ammissibile perché di competenza della Giunta, e quindi la sindaca e la presidente del consiglio hanno sbagliato ad iscriverla all’ordine del giorno, oppure, se ammissibile, non poteva e non doveva essere cancellata, come è accaduto, con un voto di ‘non discussione’ espresso dai consiglieri”.
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