Continuano i no al dimensionamento della rete scolastica che ad Assisi interessa la possibile fusione tra Alberghiero di Assisi e Polo-Bonghi. Dopo il no dell’amministrazione comunale e delle scuole interessate, arriva anche il no delle organizzazioni sindacali – Flc Cgil Umbria, CISL Scuola – Umbria, Snals Confsal – Umbria, Gilda – Unams Umbria e Anp – Umbria che bocciano il documento “prodotto dall’Assessorato all’Istruzione e Formazione della Regione dell’Umbria il documento denominato ‘Dimensionamento della rete scolastica – Linee di indirizzo per l’anno 2024/2025’.
Intanto si muove anche il consiglio di istituto del Polo Bonghi, che “riunito il giorno 18 dicembre, ha esaminato l’ipotesi di accorpamento con l’Istituto Alberghiero della quale si parla da alcuni giorni. Il Consiglio concorda con la valutazione del Collegio dei docenti, per cui questo accorpamento, deciso in
maniera improvvisa e senza il coinvolgimento della comunità locale e delle scuole, rischia di generare gravi problemi di tipo organizzativo con inevitabile riflesso sulla qualità del servizio scolastico. I tempi estremamente ravvicinati di realizzazione dell’accorpamento – si legge nel documento votato all’unanimità – non permetterebbero di garantire l’efficienza dell’organizzazione e l’efficacia delle iniziative e dell’insegnamento. Il Consiglio si associa al Collegio nel chiedere che tale decisione venga rinviata, e di coinvolgere nel frattempo le scuole, gli enti, le istituzioni, le associazioni e le organizzazioni del mondo del lavoro del territorio per discutere in modo costruttivo e approfondito delle migliori prospettive dell’istruzione tecnica
e professionale nella nostra zona”.
Le organizzazioni sindacali “Esprimono la totale contrarietà e quindi parere negativo con sottolineature relativamente ad aspetti di particolare criticità di seguito indicati: Il percorso partecipativo attivato, nelle interlocuzioni informali tra Comuni e Istituzioni scolastiche e formalmente nelle Conferenze d’Ambito Territoriale non ha adeguatamente coinvolto il personale della scuola, le famiglie, gli alunni, i cittadini che della scuola sono soggetti e “utenti” principali, sia a livello di tempi e di modalità. Di ciò è riprova il fatto che le proposte presentate nelle Conferenze d’ambito sono state fortemente contestate dai cittadini in particolare nel territorio di Todi – Marsciano dove sono state raccolte 4000 firme per denunciare l’assenza di conoscenza del Piano e di partecipazione alle decisioni. Nella seduta del Tavolo 112 del 13 dicembre, oltre un mese dopo lo svolgimento delle due Conferenze, delle proposte presentate nelle Conferenze d’ambito di Perugia e Terni, rispondenti ai criteri stabilii dalla Deliberazione della Giunta regionale del 7 agosto 2023, ed approvate dalla Conferenza stessa, l’Assessorato all’Istruzione e formazione della Regione dell’Umbria ne ha presentate come valide soltanto due (Amelia e Massa Martana/Todi), mentre venivano respinte quelle del Marscianese – Tuderte e del Comune di Terni per motivazioni non chiaramente presentate al tavolo, non coerenti con le Linee di Indirizzo e ‘d’imperio’ da parte dell’Assessorato”.
“Nella stessa riunione del Tavolo 112 del 13 dicembre 2023 – continuano i sindacati – senza esserci stata nessuna comunicazione e quindi partecipazione alle scuole ed alla cittadinanza, veniva presentata una proposta di accorpamento di quattro istituzioni Scolastiche di II grado di Città di Castello: Liceo Classico “Plinio il Giovane” con IIS “Patrizi, Baldelli-Cavallotti”, di Assisi: “Istituto Alberghiero” e “Polo Bonghi”, mai fatte oggetto di menzione, né nelle “Linee d’Indirizzo”, né nelle Conferenze d’ambito, né nella Conferenza provinciale, a riprova del carattere autarchico delle proposte presentate. La proposta di inserire nel piano di Dimensionamento Istituti dell’Istruzione secondaria di II grado da parte dell’Assessorato, con il parere positivo dell’USR Umbria, non soltanto è frettolosa e non partecipata, ma non è rispondente alla normativa che la stessa Regione dell’Umbria si è data con la Delibera di approvazione delle “Linee di indirizzo” del 7 agosto 2023 che riporta i seguenti criteri:
a. Superamento delle Direzioni Didattiche e verticalizzazione con la costituzione di Istituti Comprensivi;
b. Superamento degli Istituti Omnicomprensivi;
c. Superamento delle reggenze”.
Per i sindacati, “Accorpamenti così poco meditati determinerebbero, per gli istituti superiori coinvolti, condizioni di estrema complessità organizzativa e di difficoltà nella formulazione del Piano dell’Offerta Formativa in un momento dell’anno scolastico in cui sono già avviate le attività di orientamento; problemi che ricadrebbero direttamente sugli alunni e sulle loro famiglie. Più che per le istituzioni del primo ciclo, la costituzione di nuovi istituti di scuola Secondaria di Secondo grado, con diverse identità, avrà ripercussioni sugli organici del personale, sull’Offerta Formativa e sul livello gestionale-organizzativo. Le scuole, già sottoposte a significativi carichi di lavoro necessari a rispondere alle sollecitazioni ministeriali in tema di PON e PNRR, a causa della variazione della loro identità, vedrebbero fortemente compromesse, se non bloccate, le varie attività programmate e/o avviate”.< "Altrettanto problematici sarebbero i rapporti con le imprese, con le aziende, già instaurati nel territorio sulla base delle nuove normative sull’orientamento che subirebbero variazione sostanziali in fase di realizzazione, mettendo a rischio l’esito positivo di tutto il processo occupazionale delle nuove generazioni. Le numerose e serie difficoltà, sia a livello organizzativo che di Offerta Formativa, che di identità del territorio in cui le scuole superiori insistono, non possono essere affrontate in tempi così brevi, richiedono un’adesione piena e convinta delle comunità coinvolte nel progetto. A meno che non si voglia continuare ad agire d’imperio sulla base di obiettivi eteronomi che non corrispondono ai reali bisogni dei territori e contraddicono quella partecipazione che le istituzioni regionali hanno auspicato, ma che non stanno concretamente realizzando". Contrarietà al dimensionamento della rete scolastica anche dai parlamentari del Pd Valter Verini e Anna Ascani "Apprendiamo con sorpresa e sconcerto che la Regione guidata da Donatella Tesei attraverso l'assessore Agabiti starebbe approntando un piano di dimensionamento scolastico regionale che non solo non risponde ad alcun criterio logico ma non sarebbe nemmeno coerente con le linee guida del Ministro Valditara, che pure abbiamo duramente contestato in Parlamento. Inutile nascondersi dietro le previsioni del Pnrr: scegliere quali scuole accorpare è responsabilità di Tesei, farlo senza criteri oggettivi è un grave errore politico", scrivono i due parlamentari umbri in una nota congiunta. "Sarebbero sei quest'anno - proseguono - gli accorpamenti previsti e due di questi (un terzo!) coinvolgerebbero istituti collocati in Alto Tevere, a dimostrazione della discrezionalità che viene applicata in questo contesto. Al di là del cattivo gusto di individuare le scuole sulla base del colore politico delle amministrazioni locali (tutt'altro che casualmente infatti i tre accorpamenti proposti dalla Regione riguarderebbero Comuni governati oggi dal centro sinistra, ovvero San Giustino, Assisi e Città di Castello) sorprende la totale sottovalutazione delle dinamiche del mondo della scuola, che porta Palazzo Donini a cancellare con un tratto di penna dirigenze di istituti che sono punto di riferimento nelle proprie comunità e che hanno un'utenza assolutamente ragguardevole dal punto di vista numerico. E neppure la qualità conta. Solo qualche mese fa, infatti, il liceo tifernate, che sarebbe, a quanto si apprende, tra le scuole coinvolte nel piano di dimensionamento della Regione, è stato inserito al terzo posto tra i licei classici e scientifici umbri e al primo posto per le Scienze applicate nella classifica Eduscopio della Fondazione Agnelli". "Ci auguriamo - concludono i due parlamentari nella nota sul dimensionamento della rete scolastica - che l'amministrazione Tesei accantoni questa proposta e si faccia portatrice di un progetto adeguato alle necessità della comunità educante e alla qualità della formazione degli studenti umbri. In caso contrario saremo accanto al mondo della scuola, alle amministrazioni e alla cittadinanza nella contestazione di un'azione illogica e sbagliata nel metodo come nel merito". Foto di MChe Lee | via Unsplash
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