Fa rumore una delle dichiarazioni di Marco Cosimetti nell’intervista ad AssisiNews. Alla domanda su cosa farà se verrà eletto, Cosimetti spiega che “Abbiamo elaborato un programma di coalizione. Visto che parliamo di Assisi si partirà dal turismo. Ma il turismo è una priorità, non è la priorità. I turisti torneranno infatti per un effetto fisiologico, e perché Assisi è Assisi nel mondo”. (Continua dopo il video)z
Una risposta, quella sul turismo in una città che vale da sola il 25% del turismo regionale, in una regione dove il turismo ‘puro’ vale il 6% e la complessiva filiera del turismo vale il 13%, con una perdita nel 2020 dovuta alla pandemia di quasi mezzo miliardo di euro, che non è piaciuta a tutti. “È già la seconda, terza occasione in cui il candidato Marco Cosimetti ci tiene a sottolineare come il turismo non sia la priorità”, annota Fabrizio Leggio, consigliere comunale M5S. “In un precedente comunicato aveva dichiarato: ‘…Ma abbiamo bisogno di evolverci ora, subito, da un modello di sviluppo che non può fondarsi solo sulle posizioni di rendita basate sul settore turismo e del suo indotto e che lasci parte del territorio, soprattutto le frazioni, indietro rispetto al centro’. Posizione legittima, sia ben chiaro, vicina a quella che ha sempre professato Giorgio Bartolini, per il quale un Assisi cittadina a vocazione industriale è sempre stato un sogno neanche troppo celato. Se il sogno di Cosimetti sia lo stesso non lo sappiamo. Per molti dei suoi sostenitori, tecnici geometri e costruttori, quelli che andavano a comporre intere giunte in passato, probabilmente il sogno è quello di rivedere una città che è tutto un cantiere, come negli anni del post terremoto, gli anni della gallina dalle uova d’oro. Ad ognuno il suo sogno”.
E l’intervista di AssisiNews a Cosimetti attira anche l’attenzione di Assisi Domani: “Il Candidato dei partiti della destra ritiene che per Assisi il Turismo e, di conseguenza, tutta la filiera commerciale ad esso connessa non sia affatto una priorità. Anzi addirittura i turisti (quali, quanti, come, non è dato sapere) torneranno ad Assisi per un cosiddetto ‘effetto fisiologico’. Ci preoccupa la visione semplicistica, ci preoccupa la visione di una economia della Città a compartimenti stagni, contraria a quanto predicato da qualsiasi testo base di Economia. Ci preoccupa il ritenere un asse portante del benessere e sviluppo della nostra Città quasi un orpello scontato. Ci preoccupa anche la totale inconsapevolezza da parte del Candidato dei partiti della destra delle mancate entrate extratributarie conseguenza dell’azzeramento del turismo: nel bilancio del Comune di Assisi, causa covid, mancano milioni di euro che venivano usati per contribuire alle mense scolastiche, agli scuolabus, a calmierare la TARI per cittadini e imprese, oltre che per progetti di promozione e cultura”.
“E nel bilancio del Comune di Assisi – ricorda la lista civica del sindaco – mancano anche le entrate tributarie che le oltre mille imprese della filiera del turismo non riescono più a pagare. Tant’è che, come risultante dal rapporto di Bankitalia per l’Umbria pubblicato appena qualche giorno fa, le entrate interessate dagli effetti della crisi pandemica rappresentano circa il 60% delle entrate correnti dei Comuni umbri. E nel PIL di Assisi, la città che da sola porta il 25% delle presenze turistiche regionali, il peso specifico del turismo è molto maggiore che in ogni altra città dell’Umbria. Ma lo sa il Candidato dei partiti della destra che nel turismo lavorano oltre 2000 persone ad Assisi? ‘Il turismo non è una priorità’… è veramente questa la visione dei partiti della destra per la Città di Assisi? E dove dovremmo trovare allora un notevole sviluppo economico ed occupazionale? Lo dovremmo trovare solo nella “formazione di alte figure professionali nel cloud e nella interconnessione fra i macchinari”? Assisi domani non vive nel virtuale, non sogna nel cloud. Assisi Domani vive con i piedi ben piantati a terra e vuole far giocare ad Assisi tutte le carte a disposizione compreso certamente fra le più importanti il Turismo ed il Commercio”, conclude Assisi Domani.
E, nella sintesi dei social, c’è già chi, nel campo opposto, ha creato la card ‘Penso che il turismo non sia una priorità’, seguita dalla domanda ‘È questo il sindaco che volete per Assisi?’. Ma, apparentemente, la dichiarazione vascorossianamente ‘spericolata’, oltre a spargere gioia nel campo dei supporters della Proietti, avrebbe infatti reso perlessi, per non dire irati, quanti nel centrodestra corteggiano i voti dei commercianti, degli albergatori e degli altri addetti al turismo, in estrema difficoltà durante i mesi della pandemia. Dire che il turismo è una delle tante priorità, non è forse il modo migliore di ingraziarsi i voti di chi, che sia da generazioni, decenni o solo pochi mesi, porta a casa la pagnotta grazie a chi viene ad Assisi. Ma non è scontato che il nome di Assisi basti da solo, e chi governa dovrebbe forse porsi il problema che Assisi non può permettersi di ‘campare di rendita’ solo grazie al suo nome. Servono programmi e progetti concreti. Auguri a chi dovrà progettarli e concretizzarli.
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