La Corea del Sud e la Corea del Nord confermano il loro obiettivo di “una Penisola libera dal nucleare, attraverso una completa denuclearizzazione”: l’annuncio è arrivato al termine dell’incontro avvenuto a Panmunjom, il villaggio dove fu firmato l’armistizio che segnò la fine del conflitto nel 1953, dopo la la storica stretta di mano sul 38esimo parallelo. Grande è la gioia dei francescani, come spiega Padre Enzo Fortunato. I due leader hanno ufficializzato l’impegno a siglare un trattato di pace al posto dell’attuale precario armistizio, da firmare “entro l’anno” attraverso dei colloqui a tre che coinvolgano anche gli Stati Uniti o a quattro con Cina. In autunno infine il presidente del Sud Moon Jae-in restituirà la visita ufficiale a Kim Jong-un, recandosi a Pyongyang per un nuovo round di colloqui.
“Guardiamo all’incontro dei due leader coreani con gioia e speranza. Comincia una nuova storia” ha dichiarato il direttore della sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato, in un editoriale pubblicato sul sito sanfrancesco.org. “Un piccolo e importante passo di dialogo e convivenza pacifica che fa ben sperare per il futuro della società di oggi. È tempo di costruire ponti e non di alzare muri in tutto il mondo, come ha più volte invocato Papa Francesco. Moon Jae-in e Kim Jong-un hanno piantato un pino e su una roccia posta lì vicino sono stati scolpiti i nomi dei leader e la frase ‘qui piantiamo pace e prosperità’. Vogliamo sostenere con la preghiera e con tutti i mezzi possibili questi primi passi, questi primi gesti che sprigioneranno un’alba di pace. Invitiamo la comunità internazionale – conclude Padre Enzo Fortunato – a sostenere con parole e azioni costruttive questi momenti. Come san Francesco siate strumenti di pace”.
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