Il Movimento Cattolico Mondiale per il Clima ha lanciato da Assisi, per questa Quaresima 2020 appena iniziata con il mercoledì delle ceneri, una riflessione sul peccato ecologico che ci accompagni fino a Pasqua.
“Laudato Si’ ci ricorda che ‘la crisi ecologica è un appello a una profonda conversione interiore [… che] esige anche di riconoscere i propri errori, peccati, vizi o negligenze, e pentirsi di cuore, cambiare dal di dentro’ (LS 217- 218). Nel recente Sinodo per l’Amazzonia, il peccato ecologico è stato definito come ‘un’azione o un’omissione contro Dio, contro il prossimo, la comunità e l’ambiente’. I sette vizi capitali possono essere un modo per domandarci in che modo ci siamo allontanati dal nostro Creatore e dalle altre creature.
“Ogni domenica, ciascun vizio – e non solo “peccato” – viene esaminato in relazione con il creato ed è abbinato a una virtù ecologica che può aiutarci a ripristinare le nostre relazioni e a vivere in comunione sublime (LS 89). In questo modo, la Superbia diventa un vizio, un allontanarsi dalla perfezione dell’Eden, quando noi dimentichiamo di essere creature, e perdiamo l’autentica relazione con tutto il creato. La lussuria è il vizio dell’esteriorità, che ci fa perdere il senso delle relazioni con i fratelli e con le altre creature”.
“L’invidia porta a distruggere l’altro, sia esso un fratello, un popolo o un ecosistema, quando si riconosce inconsciamente che è migliore di noi. E così, la gola che diventa vizio quando non conosce il limite nel mangiare o nella bulimia, per il nostro pianeta è il vizio del consumo illimitato di risorse che genera la cultura dello scarto. Allo stesso modo si può riflettere sull’ira, sull’avarizia o sull’accidia, il vizio che ci lascia inermi mentre la nostra casa Comune è in fiamme. Durante questa Quaresima 2020 – conclude la nota – invitiamo ciascuno a riflettere su questi vizi e virtù ogni settimana di Quaresima con la famiglia, con il proprio Circolo Laudato Si’ o comunità, per dare un sapore nuovo al grande mistero della Pasqua del Signore”.
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