Da alcuni anni i frati delle due Basiliche papali di Assisi, i Minori che sono alla Porziuncola ed i Minori Conventuali che sono al Sacro Convento, si ritrovano in un paio di occasioni – feste particolarmente importanti per tutto l’Ordine – per celebrare insieme il Vespro a cui segue un conviviale momento di fraternità. Uno di questi appuntamenti è in prossimità del 24 maggio, giorno in cui si celebra la Dedicazione della Basilica papale di San Francesco d’Assisi, l’altro è invece alla vigilia di Tutti i Santi dell’Ordine Serafico, festa celebrata il 29 novembre: in tale circostanza ci si raduna dinanzi alla Porziuncola per la preghiera vespertina, durante la quale tutti i frati insieme rinnovano la professione della Regola “bollata”, che risale a Francesco d’Assisi e resta identica per tutti anche se attualizzata dalle Costituzioni di ciascun Ordine.
Martedì 28 novembre, dunque, le due Comunità di Assisi – a distanza di pochi giorni dall’incontro con Papa Francesco – hanno potuto vivere un altro bel momento di fraternità. A loro si sono uniti anche alcuni Frati Minori Cappuccini che vivono in Assisi. Ha presieduto il Vespro di Tutti i Santi dell’Ordine Serafico il Custode della Porziuncola, p. Giuseppe Renda che ha subito sottolineato la bellezza del momento, ma anche la preziosità di una festa che “ci da occasione di guardare a quella che è la nostra radice che è Francesco, che ha fondato la sua vita nel cuore del Signore per ricomporci in unità. Lì è la nostra origine, nell’unico progetto che Dio ha sull’Ordine nato da Francesco”. “La fecondità di Francesco, che ha dato tutto se stesso – ha proseguito p. Giuseppe –, si misura anche dai tantissimi santi francescani che a lui sono seguiti. La santità in questi secoli è fiorita immensamente nell’Ordine e ancora continua a produrre molto frutto”.
Il Custode ha concluso chiedendo al Signore che “ci aiuti a rivedere la nostra storia personale e comunitaria, chiediamo allo Spirito Santo di poter fare un salto di qualità, profondo ed essenziale” perché tutti i frati possano essere fedeli alla propria missione: “tante sono le problematiche che oggi dividono il cuore dell’uomo. Noi oggi siamo chiamati ad essere segno profondo di unità, possibile per la presenza di Dio tra i suoi figli. Per far comprendere a tanta gente che non ha più fede, che è disperata, che non riesce a capire il senso della vita, che ‘ha perso la strada di casa’ che è quella del cuore di Dio, far capire che Dio è Abbà, che non dimentica i suoi figli, che li raggiunge anche attraverso di noi, i nostri occhi, le nostre mani, il nostro cuore, le nostre parole. Far comprendere che c’è sempre e comunque speranza, essere noi portatori della sua luce”. La letizia del ritrovarsi insieme si è ampiamente espressa durante la cena consumata nel Refettorio del Convento Porziuncola. I Santi dell’Ordine Serafico, che cantano nell’unico coro la Gloria di Dio, siano di sostegno agli uomini, alle donne, ai terziari, alle suore, ai frati … e a quanti sono stati chiamati a Cristo per la “via di Francesco”, e intercedano presso l’Altissimo affinché tutti loro possano vivere da fratelli perché figli dell’unico Padre.
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