Ci sarà anche un po’ di Assisi in concorso nella selezione ufficiale al 79° Festival di Venezia: tra i film in lista c’è anche il dramma Chiara di Susanna Nicchiarelli, regista di Cosmonauta e Miss Marx, che racconta la vita di Santa Chiara d’Assisi interpretata da Margherita Mazzucco, al suo esordio cinematografico dopo aver interpretato Elena Greco nella serie tv L’amica geniale. Come da sinossi del film, ambientato nel 1211, “Chiara ha diciotto anni e una notte scappa di casa per raggiungere il suo amico Francesco: da quel momento la sua vita cambia per sempre. La storia di una santa, la storia di una ragazza e del suo sogno di libertà”. Nel cast anche Andrea Carpenzano, Carlotta Natoli, Paola Tiziana Cruciani, Flaminia Mancin, Valentino Campitelli, Paolo Briguglia e con la partecipazione di Luigi Lo Cascio.
Ma la figura di Santa Chiara non sarà l’unico collegamento con Assisi, visto che la musica del film è curata dall’ensemble Anonima frottolisti. La regista Susanna Nicchiarelli ha infatti contattato Luca Piccioni e Massimiliano Dragoni come Ensemble per lavorare sulla colonna sonora. “Nel maggio del 2021 – spiegano Piccioni e Dragoni – ci siamo incontrati con lei ad Assisi per portare avanti il lavoro e, parlando della realtà dell’Accademia di musica antica Resonars, Nicchiarelli ci ha chiesto se potevamo suggerirle dei giovani allievi in grado di suonare strumenti antichi e che potevano recitare pur non essendo professionisti nel settore del cinema. Da lì abbiamo contattato i nostri allievi che hanno dovuto mandare il loro curriculum e un self tape. La produzione ha selezionato Giulia Testi per il ruolo di Cecilia, Luigi Vestuto per Pacifico e Ludovico Marcucci per Cristiano”. Insieme a Piccioni, Massimiliano Dragoni e Simone Marcelli, chiamati anch’essi a prendere parte alle riprese, si è dunque venuto a creare un nutrito gruppetto assisano all’interno del set.
“La storia di Chiara e Francesco – ha dichiarato la regista – è entusiasmante. Riscoprire la dimensione politica, oltre che spirituale, della ‘radicalità’ delle loro vite – la povertà; la scelta di condurre un’esistenza sempre dalla parte degli ultimi, ai margini di una società ingiusta; il sogno di una vita di comunità senza gerarchie e meccanismi di potere – significa riflettere sull’impatto che il francescanesimo ha avuto sul pensiero laico, interrogandosi con rispetto sul mistero della trascendenza. La vita di Chiara, meno conosciuta di quella di Francesco, ci restituisce l’energia del rinnovamento, l’entusiasmo contagioso della gioventù, ma anche la drammaticità che qualunque rivoluzione degna di questo nome porta con sé.”
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