Lunedì 27 gennaio al Museo della Memoria di Assisi, il prefetto Claudio Sgaraglia ha consegnato le medaglie d’onore 2020 a cinque cittadini come riconoscimenti per “gli italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti, destinati al lavoro coatto per l’economica di guerra, ai quali, se militari, è stato negato lo status di prigioniero di guerra e ai familiari dei deceduti che abbiano titolo per presentare l’istanza di riconoscimento dello stato di lavoro coatto”.
Alla cerimonia hanno partecipato la presidente della Regione, Donatella Tesei, il Questore della Provincia di Perugia, Mario Finocchiaro, il sindaco di Assisi, Stefania Proietti e il vescovo Domenico Sorrentino, che con il prefetto hanno consegnato le medaglie d’onore 2020 a Guido Casagrande, nato a Gubbio nel 1916, ad Agostino Conocchia, nato a Montefalco nel 1921, ad Amedeo Faloci, nato a Montone nel 1927, a Guglielmo Iezza, nato a Castellamare di Stabia nel 1919, e a Domenico Macellari, nato a Tarquinia nel 1912.
“Vogliamo e dobbiamo essere tutti custodi della memoria affinché il ricordo di ciò che è stato e dell’orrore della Shoah sopravviva nel tempo e per sempre”, il messaggio della Tesei. “Come ha ricordato il presidente Mattarella a Gerusalemme – ha aggiunto Tesei – incontrando il presidente d’Israele, ‘il ricordo della Shoah è un richiamo a tutto il mondo perché non si abbassi mai la guardia, l’attenzione e la vigilanza contro l’antisemitismo, la violenza e il fascismo’. La mia presenza ad Assisi vuole testimoniare l’ennesimo riconoscimento allo straordinario coraggio di chi volle e seppe opporsi, anche in Umbria, ai rastrellamenti di cittadini ebrei e non, da deportare nei campi della morte”. La presidente Tesei nel sottolineare l’importanza del Museo della Memoria e dei laboratori che vengono realizzati, ha precisato che in essi bisogna andare per “vedere il passato, analizzare il presente e avere in mente il futuro. La conoscenza che viene trasmessa è importantissima, soprattutto per gli studenti. Giornate come questa ci devono aiutare a una prospettiva basata sul rispetto e sull’insindacabilità di alcuni valori”.
Nel corso della mattinata, è stato anche presentato il romanzo intitolato “Gli abitanti del Castelletto”. Il libro inedito, scritto da una bambina ebrea che allora aveva solo dieci anni, ed ora vive a Gerusalemme, Mirjam Viterbi Ben Horin, rifugiata ad Assisi con la sua famiglia, è uscito proprio in questo giorni e sarà presentato lunedì 10 febbraio alla presenza della presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello e del giornalista del Tg1, Ignazio Ingrao. “E’ una storia felice, a prima vista – ha detto il vescovo – , ma che nasconde l’altra faccia della tragedia dell’olocausto. A leggere tra le righe, Mirjam racconta la Shoah. La racconta, paradossalmente, evitando di raccontarla. Questa ragazza è ancora capace di sognare”.
Nel corso della cerimonia di consegna delle medaglie d’onore 2020, alla quale hanno partecipato gli studenti della scuola secondaria di primo grado Frate Francesco di Assisi, il sindaco Stefania Proietti ha annunciato l’iniziativa presa insieme al “Museo della Memoria, Assisi 1943-1944” di conferire la cittadinanza onoraria per la pace ai tredici sopravvissuti ai campi di sterminio nazista e ancora oggi in vita.
“Questa è una pagina di memoria e di futuro perché Assisi, che è stata insignita della Medaglia d’oro al valore per aver salvato 300 ebrei, è una città patrimonio del mondo, una città-messaggio, che ha interpretato e interpreta i valori dell’accoglienza, della coerenza, della fratellanza e dell’attenzione verso i più deboli. Una città che con la sua storia, con i tanti Giusti tra le Nazioni, può ancora offrire momenti di riflessione e speranza”.
La consegna delle medaglie d’onore 2020 fa parte delle iniziative per la Giornata della Memoria ad Assisi, apertasi sabato con il riposizionamento della targa al negozio dell’antica tipografia Brizi, la tipografia che nel periodo della Shoah stampò i documenti falsi per salvare gli ebrei. Circa duecento persone hanno partecipato, sabato 25 gennaio, all’itinerario alla scoperta dei luoghi assisani della Memoria. Il gruppo partito da Largo Properzio ha raggiunto la casa dove fu nascosta la famiglia Viterbi, nel periodo buio dell’olocausto, situata a Borgo Aretino n. 11.
Qui sono stati letti alcuni passaggi della vita di questa famiglia, tratto dal libro di Mirjam Viterbi intitolato “Con gli occhi di allora”. In piazza Santa Chiara è stata poi riposizionata la targa dedicata ai tipografi Luigi e Trento Brizi, Giusti tra le nazioni. Il sindaco di Assisi, Stefania Proietti ha scoperto la targa e sottolineato la grande partecipazione e coralità che Assisi ha avuto in questa pagina di storia, che ha visto persone di diversa estrazione sociale e cultura unite nel fare del bene in maniera disinteressata e solidale.
Foto in evidenza Marco Cioccoloni/Sei di Assisi se…
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