L’attività del centro di raccolta sangue e le colazioni per i donatori continueranno ad essere regolarmente garantite all’ospedale di Assisi. È quanto comunica l’Usl Umbria 1 in seguito alla decisione della chiusura del bar del nosocomio da parte della ditta che lo gestisce, in programma dal mese di febbraio e ai timori manifestati dall’Avis.
Come emerso un paio di giorni fa, l’Avis aveva fatto presente che la possibile chiusura del bar dell’ospedale di Assisi significherebbe l’automatica chiusura del centro di raccolta sangue del locale nosocomio. Una mazzata per le donazioni, che ad Assisi e comprensorio raggiungono il migliaio di unità annue. “A chi viene a donare – spiegavano dall’Avis – abbiamo il dovere di offrire una colazione, come ringraziamento e anche per riequilibrare il corpo dopo la donazione. Cosa che non sarebbe possibile fare senza bar, motivo per cui il centro di raccolta sangue rischia la chiusura”.
La causa della chiusura del bar, secondo Avis (ma anche il personale dell’ospedale e la cittadinanza si erano rivolti ad AssisiNews per segnalare la vicenda), sarebbe motivata dai bassi incassi. Anche per questo Avis ha contattato l’assessore Massimo Paggi, per capire se sia possibile tutelare in qualche modo un servizio prezioso, dalla forte utilità sociale. L’assessore aveva contatto l’Usl Umbria 1, che sabato prossimo (30 gennaio 2021) incontrerà il presidente provinciale e i vertici locali dell’Avis per spiegare come sarà gestito il servizio delle colazioni in questa fase e per discutere insieme delle prospettive per il futuro del centro di raccolta sangue per il quale non sono previste né chiusure né dimensionamenti di orario.
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