In una nota stampa a firma del Dott. Prospero Calzolari, la Magnifica Parte de Sotto comunica il “ritorno alle origini” in tema di stemmi di Parte e dei tre rioni. La decisione, a cui il Priore Maggiore Simone Menichelli, che si dichiara “felice e soddisfatto per la decisione, una decisione che mi sta a cuore, la storia oggettiva della nostra Parte va preservata e rispettata”, e il Consiglio della Magnifica lavoravano da tempo, è stata votata ed avallata nell’assemblea tenutasi nei giorni scorsi. Di seguito la nota integrale.
Thomas Eliot ebbe a dire: “La tradizione non si può ereditare, e chi la vuole deve conquistarla con grande fatica”. La Parte de Sotto, di contro, avendola a suo tempo ereditata, l’ha invece riconquistata, con grande fatica, dopo 20 anni. Stiamo parlando dello Stemma di Parte, la gloriosa Torre, che è tornata a fregiarsi dei suoi merli ghibellini, tornando ad essere il gonfalone che fu dei nostri padri e i nostri nonni, una volta per tutte, in quanto a novembre, per la prima volta, lo stemma di Parte e quelli dei Rioni (anche essi torneranno ripuliti dalle varie modifiche subite negli anni), verranno registrati presso un Notaio.
Nello Statuto del Calendimaggio del 2000 i suddetti merli (per motivi a me non noti) furono modificati in quelli guelfi (ossia quadrati e non più a “coda di rondine”) anche se nel 1988 apparve per la prima volta un abbozzo in tal senso. È bene precisare che qui non si tratta di rinfocolare le passate contrapposizioni tra guelfi e ghibellini che nulla hanno a che vedere con la nostra festa, la quale non nasce nel 14° secolo ma nel 1954. È in questo anno, infatti, che Bruno Zucchi, Priore della Magnifica Parte de Sotto, passando per Piazzetta Garibaldi – a pochi passi dalla sua abitazione in via Fontebella – ebbe l’illuminazione di gettare l’occhio al di sopra del portone d’ingresso del palazzo Fiumi-Roncalli (immagini nella fotogallery in fondo al pezzo), nella cui chiave di volta spicca lo stemma di famiglia: la Torre coi merli ghibellini!
Così il nostro Priore la presentò ufficialmente il 3 marzo dello stesso anno nella sede dell’Azienda Autonoma del Turismo, un tempo luogo di riunione dell’allora Brigata del Calendimaggio. Due anni fa vennero raccolte 200 firme di partaioli a favore del ritorno allo stemma originale, ma varie vicissitudini impedirono il concretizzarsi dell’istanza. Oggi, grazie al Priore Maggiore Simone Menichelli (tra l’altro uno dei firmatari della suddetta petizione), ciò è stato possibile. Infatti, giovedì 1 ottobre 2020, nella sala del palazzo del Monte Frumentario, l’Assemblea di Parte ha votato all’unanimità (3 astenuti, nessuno contrario) il ritorno allo stemma originario della Parte de Sotto e, tralasciando l’inevitabile soddisfazione per l’esito raggiunto, personalmente considero questo risultato soprattutto un rispettoso omaggio a coloro che hanno un tempo creato questa festa e a tutti coloro che versarono lacrime di gioia o di delusione all’ombra di quella Torre, quella che il nostro Priore del 1954 ci consegnò allora per tramandarla ai nostri nipoti ed oltre…”.
Immagini di seguito, allegate alla nota stampa: nella prima immagine lo stemma originale della Magnifica Parte de Sotto nel regolamento del Calendimaggio 1956 (i merli sono ghibellini, due dei quali laterali leggermente più bassi e stretti a significare la profonda forma della Torre. Profondità denotata anche dalle linee orizzontali che separano gli stessi merli unitamente alle righe verticali poste sulla destra e alle ombre su porta e finestra). Nella seconda immagine, lo stemma che si trova sul primo Palio del Calendimaggio esposto in Comune ad Assisi. Nella terza immagine, lo stemma attuale con i merli “quadrati/piatti”. Nella foto in evidenza, in un’edizione anni ’80 del Calendimaggio di Assisi, un drappo raffigurante la Torre con i merli ghibellini posta in uno scudo stilizzato. Nelle foto, lo stemma al di fuori del portone di ingresso del palazzo Fiumi-Roncalli ad Assisi.
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