Il cuore verde d’Italia è uno slogan sempre più divorato dal cemento e Assisi è tra i territori che ha consumato più suolo. Lo scrive un articolo di Altra Economia, firmato tra l’altro dall’assisano Francesco Berni, esperto in politiche di rigenerazione urbana e innovazione sociale e svolge attività di consulenza per enti pubblici e privati, che conseguito un dottorato di ricerca in Urbanistica presso l’Università degli studi di Firenze e che si occupa del coordinamento della rete di associazioni per la realizzazione del Parco della Piana di Assisi.
L’articolo è basato su dati Ispra, anche se va detto che in Umbria c’è un consumo di suolo tra i migliori in Italia. Soltanto il 5,26 percento della sua superficie regionale è coperta da cemento, strutture artificiali o impianti, come ad esempio quelli solari. La Lombardia, che è la regione con il più alto consumo di suolo, ne ha più del doppio occupato, con una percentuale del 12,6% e nel Centro Italia, Toscana, Marche e Lazio – come ricorda Umbria24.it – hanno percentuali maggiori delle nostre, rispettivamente 6,17%, 6,96% e 8,16%. Mentre l’Abruzzo ha il 5% di suolo consumato.
I dati sono però preoccupanti: lo scorso anno (2022) in Umbria sono stati consumati suoli per 120 campi da calcio, più 44% rispetto al 2021. Ogni umbro ha in dote 517 metri quadrati di cemento. Nello specifico in Umbria in un anno sono stati consumati 65 nuovi ettari di suolo -circa 120 campi da calcio- nel 2021 la crescita era stata di “soli” 44,5 ettari con un incremento quindi del 46% in un anno. Cresce di altri due metri quadrati il suolo consumato per ogni umbro che risulta circa 517 metri quadrati di cemento a persona. Di fatto, gli umbri ne consumano molto più della media italiana (+42%), anche a parità di prodotto interno lordo (+62%), di addetti dell’industria (+42%) e delle costruzioni (+33%).
Per quanto riguarda la città serafica, “Assisi presenta valori di suolo consumato nel 2022 pari a 1.434 ettari detiene il settimo posto della classifica regionale con in testa i due capoluoghi (Perugia 5.092 ettari e Terni 2.677 ettari). Se analizziamo l’incremento annuale di questo fenomeno dal 2020 al 2021, invece, Assisi risulta in nona posizione con cinque ettari in meno rispetto alla capofila Perugia (11 ettari) a cui segue Gualdo Tadino (11 ettari) e Spoleto (10 ettari). Ma se consideriamo la quantità di suolo consumato in relazione all’estensione del territorio comunale, Bastia Umbra risulta prima in classifica con il 26,7% seguita da Corciano (14,82%), Terni (12,62%) e Perugia (11,34%)”.
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