È convocata per le 15 di oggi una riunione tra il Comitato tecnico scientifico e la cabina di regia per l’emergenza Covid, che potrebbe decretare una stressa sul livello di allerta dell’Umbria: dal giallo di pochi giorni fa, si dovrebbe passare al livello arancione. Secondo il Corriere della Sera, il ‘verdetto’ “arriverà soltanto in giornata, quando gli scienziati avranno fatto le loro controdeduzioni e il ministro Roberto Speranza avrà sentito i governatori. Ma le indiscrezioni dicono che le aree a rischio, destinate al lockdown o comunque a misure più severe di quelle nazionali, sono Liguria, Abruzzo, Umbria e Campania, che da gialla può persino diventare rossa”.
I numeri inviati dalle Regioni, “una volta raccolti dalle Asl e comunicati alla cabina di regia, vengono studiati alla luce dei 21 parametri che – ricorda sempre il Corriere della Sera – stabiliscono le tre aree di rischio. I dati della Liguria, che vede Genova sotto forte pressione per contagi e ospedali, sono in via di approfondimento. Se il Lazio regge perché ha una rete ospedaliera strutturata, in Abruzzo e Umbria le terapie intensive si vanno riempiendo. In Toscana preoccupa il numero di anziani positivi nelle Rsa e anche il Veneto è osservato speciale”.
Tra i parametri analizzati l’indice Rt; il numero dei casi, dei nuovi focolai e dei ricoveri; l’accesso al Pronto soccorso; l’occupazione di posti letto negli ospedali e nelle terapie intensive; il monitoraggio nelle Rsa; la percentuale di tamponi positivi. Ma cosa succede se l’Umbria passa al livello arancione? Come ricorda SkyTG24, Innanzitutto il livello arancione riguarda le regioni “caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto” dove, oltre alle misure valide dal 6 novembre (e fino al 3 dicembre) in tutta Italia, i cittadini devono rispettare delle altre restrizioni, per almeno 15 giorni.
Le misure del livello arancione comprendono limiti agli spostamenti. C’è il divieto di entrare e uscire da queste regioni, salvo che per spostamenti motivati da “comprovate esigenze”: motivi di lavoro, salute e urgenza. Rimangono consentiti gli spostamenti “strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza”. Consentito anche il rientro al proprio domicilio o residenza. Per quanto riguarda gli spostamenti tra comuni, è vietato ogni spostamento – con mezzi di trasporto pubblici o privati – in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione. Anche in questo caso, lo spostamento è consentito per le solite “comprovate esigenze”. Per quanto riguarda lo sport, si può fare attività motoria e sportiva all’interno del proprio comune e all’aperto. Nelle zone arancioni, inoltre, sono chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie. Rimangono aperte mense e catering. Consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto (con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze).
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