“Quale messaggio voglio mandare? La pace viene prima di tutto, è stato un momento di preghiera con i frati, sulla tomba di San Francesco. Mi sembra che si parli troppo di guerra, la priorità è fermare la guerra, fermare le bombe e i missili. Bisogna usare la ragione, il cuore, la diplomazia … e la preghiera. Attenzione, bisogna essere cauti, prudenti e uniti. Il governo italiano ha il pieno sostegno della Lega in Europa, ma non bisogna rispondere alla guerra con la guerra. Il premier ucraino si sta dimostrando eroico e coraggioso, ma continua a credere nel dialogo, è saggio. Mi piacerebbe che anche l’occidente credesse nel dialogo. Se alla politica si aggiunge la preghiera male non fa”. Sono le parole di Matteo Salvini, di nuovo ad Assisi lunedì 28 febbraio, in visita privata alla Basilica di San Francesco ad Assisi.
Un momento di preghiera sulla tomba del Santo con la comunità francescana, al termine del quale ha incontrato la stampa in Piazza del Comune. Il leader della Lega si è tenuto lontano dai toni ‘accesi’ che a volte lo contraddistinguono. “La via l’ha tracciata il Santo Padre, ho detto che la Lega ci sarà, a sostegno di qualunque iniziativa perché è il momento dell’unione non della divisioni. Mi dispiace che in politica italiana ci sia chi la butta in rissa, ma per noi la pace è la priorità. Bisogna essere cauti con il nucleare, a me piace solo quando riscalda scuole, asili e ospedali. Il Santo Padre invita al dialogo, ringrazio i sindaci che stanno accogliendo donne e bambini ucraini, profughi veri in fila da una guerra verra. Sono venuto ad Assisi per pregare, non in gita, perché tutti i politici lavorino per la pace. Tutti i politici devono lavorare per la pace, a ogni azione corrisponde una reazione. Il dialogo è la via”. Non è mancato anche un fuori programma con una telefonata al sindaco di Assisi. La prima cittadina era a Perugia, ma ha chiesto un incontro con il senatore che, tempistiche romane permettendo, cercherà di incontrarla oggi pomeriggio (Continua dopo il video)
“Non vorrei che l’Italia tornasse in guerra ed è incredibile come qualcuno a sinistra attacchi chi cerca di costruire pace. Il problema non è essere amici o nemici di Putin. La Russia ha invaso ed è ovviamente dalla parte del torto. Gli ucraini si stanno difendendo e vanno aiutati. Bisogna valutare se alle bombe bisogna rispondere con le bombe e al sangue rispondere col sangue. Ho apprezzato molto le parole del Santo Padre e del Cardinale Parolin che chiedono dialogo. Io sono per la pace. Un questo momento vanno fermate le bombe. Sul fuoco non si getta benzina ma acqua se no si rischia”, aveva detto in mattinata il leader della Lega ai microfoni di Mattino 5, poco prima della preghiera ad Assisi. C’è una minaccia nucleare e si deve agire con fermezza”, aveva aggiunto Matteo Salvini, pronto anche ad accogliere gli ucraini: “È una guerra vera e questi sono profughi veri e l’Italia sarà per loro una seconda casa. Accoglienza per chiunque la chieda; ci lavoriamo notte e giorno”.
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