Un Lazzaro Bogliari visibilmente emozionato ha inaugurato l’edizione 50 di Agriumbria 2018, in scena da oggi (venerdì 6 aprile) e fino a domenica nei padiglioni di Bastia Umbra. Un’edizione storica per la fiera agricola nata nel 1969, da un’intuizione dell’Onorevole Lodovico Maschiella, con 33 espositori per lo più locali e che oggi conta 450 stand in rappresentanza di 2.500 marchi e aziende e che nel prossimo futuro vede una forte spinta all’internazionalizzazione. Nel suo discorso introduttivo prima del taglio del nastro di Agriumbria 2018, Bogliari (oltre a ringraziare tutti i partner economici e istituzionali della manifestazione) ha sottolineato “lo sforzo di tutto lo staff di Umbriafiere che negli anni è riuscito a fare di questo appuntamento uno dei più attesi dal mondo agricolo e agroindustriale di tutto il Paese. Le cose buone, come la fiera, nascono dalle buone idee e dall’ostinata voglia e professionalità che poi ci vuole per realizzarle. Tutto quello che oggi vediamo lo dobbiamo all’intuizione di Lodovico Maschiella, per me un’esempio anche a livello personale, oltre che professionale”.
Catiuscia Marini che ha ricordato la figura dell’onorevole Maschiella come esempio di uomo di governo capace di un rapporto di prossimità con il territorio, ma allo stesso tempo riformista in grado di immaginare e progettare futuro: “Agriumbria – ha detto – rappresenta una scommessa sul futuro della nostra agricoltura, un settore centrale e di traino dell’economia italiana ed umbra. Ma Agriumbria, con i suoi cinquanta anni di vita, raffigura anche una storia importante della nostra regione ed è il miglior modo per onorare e ricordare la figura di Lodovico Maschiella, il suo fondatore, un uomo politico e delle istituzioni di grande intelligenza, un vero riformista, con una straordinaria capacità di visione”. Per Marini, inoltre, “Umbriafiere rappresenta un buon esempio di una società pubblica che dimostra come sia possibile svolgere la propria funzione con grande qualità, capacità di visione del futuro e con una attenta e positiva gestione delle risorse pubbliche. Per questo la Regione Umbria – ha concluso Marini – continuerà a sostenere Umbriafiere e favorirne la sua crescita ed il suo sviluppo”.
Tra gli appuntamenti in programma ad Agriumbria 2018, la XXXIII mostra nazionale della razza Chianina, organizzata dall’Anabic (sabato 7 e domenica 8 aprile) con la partecipazione di circa 130 capi dei quali circa 80 provenienti da allevamenti dell’Umbria (regione che detiene il 34% degli animali di razza Chianina iscritti al libro genealogico nazionale) è uno degli eventi clou di una kermesse che vedrà esposti più di 600 animali. Altra iniziativa storica organizzata dall’Ara Umbria in collaborazione con Anafi è la mostra interregionale della razza Frisona italiana, che si terrà sabato 7 aprile; giunta quest’anno alla 20° edizione vedrà la partecipazione di oltre 90 animali di altissimo pregio provenienti da 23 aziende di 5 regioni. Oltre a tante altre iniziative (programma completo nel sito ufficiale) la rassegna vede oltre 450 espositori in rappresentanza di oltre 2.500 aziende e industrie presenti o rappresentate dalla rete commerciale. Agriumbria 2018 offre anche una panoramica generale e organica dell’innovazione tecnologica raggiunta nei differenti settori merceologici. La manifestazione si conferma come uno dei momenti centrali per l’imprenditoria e l’industria agricola e agrozootecnica nazionale e umbra, un evento capace di attirare addetti ai lavori e pubblico davvero da tutta Italia.
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