Niente riunificazione del centrodestra in vista del ballottaggio 2019 a Bastia Umbra. La Lega, terza classificata con Catia Degli Esposti, avrebbe fatto la parte del leone in un’ipotetica alleanza ufficiale, togliendo scranni a tutte le componenti della coalizione di Paola Lungarotti. Un calcolo che ha causato le resistenze di tutto il resto del centrodestra.
In caso di apparentamento con la Lega con conseguente vittoria al ballottaggio 2019 a Bastia Umbra, da quattro consiglieri lungarottiani e due a testa per Fratelli d’Italia, Bastia Popolare e Forza Italia, si sarebbe passati a quattro consiglieri Lega, due Lungarotti sindaco, 2 FdI e uno a testa per Bastia Popolare e FI. Se poi l’accordo comprendesse anche la civica della candidata degli Esposti, FdI avrebbe perso uno scranno in favore di Degli Esposti sindaco.
“I risultati del primo turno parlano chiaro l’area che fa riferimento a tutto il Centrodestra è stata votata dal 62.2% dei cittadini e quindi era obbligatorio cercare di ricompattarla. Purtroppo non è stato possibile. La comunicazione ricevuta da Paola Lungarotti nella prima mattinata di sabato (con cui si chiedeva l’apparentamento, escluso dalle ipotesi nell’incontro del giorno prima) ha fatto cadere la trattativa come subito reso noto all’On. Caparvi da Paola Lungarotti”, scrive in una nota la vincitrice del primo turno, che bacchetta anche il Pd. “A nulla serve che il PD cerchi di creare confusione, togliendo il suo simbolo dai manifesti di Raspa e inventando raffronti con grafici che hanno un senso dal punto di vista numerico ma non ne hanno nessuno da quello politico. Nel primo turno i cittadini bastioli hanno indicato con chiarezza che preferiscono un’Amministrazione di centrodestra e Paola Lungarotti come sindaco. Immaginare che un elettore della Lega possa votare al secondo turno per un candidato del PD scelto da Bocci non ha senso, inutile nasconderlo sui manifesti, “quel marchio di fabbrica” è indelebile e chiaro nella mente di tutti gli elettori”.
Insomma, archiviato il matrimonio ufficiale, per il ballottaggio 2019 a Bastia Umbra si pensa a quello di comodo. Le due parti, senza più l’orologio che ticchetta (tra ricorsi, audio whatsapp e resistenze, si è trattato davvero solo negli ultimi giorni) stanno ipotizzando un accordo per cui la Lega potrebbe ottenere un vicesindaco e un assessore e si terrebbe i suoi due consiglieri di minoranza che farebbero parte della maggioranza. Ieri mattina, Degli Esposti ha rassicurato i 3.211 bastioli “che hanno dato fiducia al progetto della coalizione che mi ha sostenuto” che “questo grande patrimonio di idee, di progettualità e di voglia di cambiare in meglio la nostra Bastia Umbra non sarà disperso, né vanificato, e ancor meno barattato”. Un modo per rassicurare anche i suoi elettori, visto che nel profilo Facebook della candidata e nei vari gruppi cittadini, c’è anche chi grida alla “Lega che si vende per una poltrona, come tutti gli altri partiti” e “Allora ci si poteva pensare prima”
Ma si era mosso anche lo sfidante Lucio Raspa: “Chiedo a tutte le forze politiche che hanno fatto votare per cambiare l’attuale amministrazione di unirsi alla nostra coalizione: costruiamo insieme un nuovo ‘Patto per Bastia’, al di là degli steccati ideologici. Un patto per e con i bastioli che vogliono cambiare 10 anni di amministrazione”, l’appello lanciato su Facebook un paio di giorni fa. Sembrerebbe un appello al M5s (e a Fabrizia Renzini), ma i pentastellati lo respingono al mittente: “Al primo turno il ci siamo presentati senza apparentamenti e alleanze. E così sarà al ballottaggio. Il M5s non mercanteggia voti. Né a destra, né a sinistra. Qualora ci fosse assegnato un seggio in consiglio comunale ci adopereremo con ogni mezzo affinché tutte le istanze contenute nel nostro programma possano essere adottate e messe in atto, valutando in modo non pregiudiziale le altre proposte, poiché le idee non sono né di destra né di sinistra, o sono buone o sono cattive”.
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