Bianco e Nero. Black and White. È il titolo scelto dal poeta e scrittore umbro, Giampaolo Bellucci,
per il suo nuovo lavoro, edito da Edizioni Ensemble,da settembre in libreria e disponibile anche
online. “Un titolo dalle mille sfaccettature”, come dichiara il poeta stesso. “Una decisione –
continua a spiegare – dovuta al mio stileun po’ dark, scuro, nero ma che, alla fine, lascia trapelare
sempre una chiara luce di speranza”.
Il libro, una raccolta di 46 poesie, è un viaggio interiore che sa passare dal buio alla luce, dal bianco
al nero appunto, attraverso versi che mai annoiano, ma che sanno scavare, in maniera spontanea
e veritiera, nell’animo umano. Da “I bambini di Scampia” a “Io sono”, da “Per un minuto d’amore”
a “Vivi”, il poeta e scrittore di Bastia Umbra si concede 46 momenti di riflessione e di introspezione
sempre aperti alla speranza, ma consapevoli delle difficoltà che la vita può riservare.
Dopo “Il treno dei pensieri” (Ed. Albatros – Il Filo), “La vita non fa sconti” (Phasar Edizioni) e “Ilbambino e il barbone”, Bellucci regala ai lettori un altro libro – il decimo della sua produzione – da assaporare un po’ alla volta, come un buon vino, in una serata d’estate o, ininverno, davanti al fuoco acceso di un camino. Una poesia che, come scrive il critico letterario Plinio Perilli nella prefazione, è “poesia della vita che nasce dalla vita”. Ad arricchire l’opera, poi, anche la
postfazione di Anton Carlo Ponti.
Giampaolo Bellucci (Foligno, 1968) vive a Bastia Umbra (PG) e ha pubblicato diversi libri: Il treno dei pensieri (2009), Il buio e la luce (2011), Un grappolo di rose appese al sole, con prefazione di Manlio Sgalambro (2011), L’ultimo appuntamento, con prefazione di Giorgio Bonomi (2012), La storia di Marco, con
prefazione di don Pierino Gelmini e postfazione di Antonio Carlo Ponti (2013), Le mie Parole, con prefazione di Domenico Adriano (2013), Cantando poesie, con prefazione di Arnaldo Colasanti (2015), La vita non fa sconti, con prefazione di Plinio Perilli (2017), Il bambino e il barbone, con prefazione di Antonio Carlo Ponti (2017).
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