Centotrentuno persone curate ogni giorno tra residenti e semiresidenti (98 uomini e 33 donne), con 57 ambulatoriali e 39 anziani (ospitati a Casa Benedetta a Sigillo), 12.322 trattamenti educativi e 10.620 trattamenti riabilitativi, 30 servizi sanitario riabilitativi-educativi, 8 specialità mediche, 261 persone al servizio degli utenti, 12.472 ore di volontariato, 46.232 pasti. Sono questi i numeri del bilancio di missione 2015 del Serafico, che la presidente Francesca Di Maolo definisce “un modo per guardare dentro noi stessi e la nostra opera quotidiana, partendo dai nostri bambini e ragazzi, i nostri principali beneficiari, ma anche per dialogare con tutti coloro che ci circondano durante l’anno: famiglie, operatori, sostenitori, partner, imprese, istituzioni locali e internazionali o semplici simpatizzanti”. Sono oltre 162 i dipendenti del Serafico di Assisi, la maggior parte dei quali – l’80% – è dedicato alla cura dei pazienti.
Un dato di estremo interesse per comprendere l’aspetto economico è dato dalla tipologia delle entrate: come emerge dal bilancio di missione 2015 del Serafico, Solo il 70 per cento di esse è rappresentato dalle entrate pubbliche, ma è anche importante la solidarietà: i numeri principali del bilancio 2015 parlano di oltre 10 milioni di euro di totale proventi, un terzo dei quali – 3.076.650 – arrivano dalla raccolta fondi, con 76.848 donazioni, 1.200.000 messaggi inviati, 50.024 donatori, 84 aziende donatrici e 12 lasciti ricevuti. “Un trenta per cento che fa la differenza in termini di qualità dei servizi erogati ai nostri utenti e anche in chiave ‘politica’”, spiega Di Maolo . “Il Serafico – aggiunge – è l’espressione di un Welfare society in cui è l’intera società e non solo lo Stato a farsi carico dei bisogni. Se è l’intera società a doversi fare carico del benessere dei cittadini occorre mettere in interazione strategica le tre sfere in cui si compone l’intera società: l’ente pubblico (Stato, Regioni, enti parastatali ecc.) e le imprese, ovvero la sfera dei cittadini privati anche con le loro organizzazioni”.
Tra i progetti realizzati grazie alla generosità dei donatori, come emerge dal bilancio di missione 2015 del Serafico, lo sviluppo di specifici laboratori, delle attività e dell’offerta per i bambini affetti da Disturbi Specifici dell’Apprendimento e l’apertura dei Letti di Francesco, due posti letto sostenuti dalla carità e dedicati a piccoli pazienti che sfuggono dalla cura e dall’assistenza del SSN e o delle loro famiglie. Tra i progetti per il 2017 del Serafico Assisi, l’incremento dei servizi residenziali e ambulatoriali per pazienti affetti da gravi disabilità e disturbi del comportamento, acquisizione e utilizzo di nuove tecnologie robotizzate e di realtà virtuale per la riabilitazione motoria, lo sviluppo di specifiche linee di ricerca scientifica sulle tematiche sanitarie dell’istituto.
“Quelle del bilancio di missione 2015 del Serafico – aggiunge ancora di Maolo – sono numeri e rappresentazioni grafiche che, al di là della loro “fredda” indicazione, testimoniano i programmi concreti la volontà con la quale investiamo in soldi dei nostri donatori e le risorse del servizio pubblico con il quale siamo convenzionati. Questa sintesi è il risultato di un costante lavoro di miglioramento e di crescita che vogliamo promuovere insieme e sviluppare nel tessuto sociale in cui siamo inseriti; il frutto di uno slancio d’amore che è impresso nella nostra missione e che, con professionalità e talento, vogliamo continuare a portare avanti anno dopo anno e con l’obiettivo di rinnovarci nella cura e nel servizio offerto. Tutto nel solco del carisma del nostro fondatore, nel nome del quale quest’anno abbiamo celebrato i 145 anni di fondazione del Serafico. La nostra strada continua, come 145 anni fa, al servizio della vita più fragile e indifesa. A tutti gli interlocutori e i protagonisti di quest’Opera che rendono possibile il nostro lavoro quotidiano va il nostro più caloroso ringraziamento”.
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