Ancora una volta lo spettacolo delle Frecce Tricolori sui cieli di Assisi. È accaduto nel giorno del 4 ottobre, San Francesco 2020 Patrono d’Italia. Dalla loggia della Piazza inferiore di San Francesco, i discorsi delle autorità dopo la Solenne celebrazione in onore del Santo di Assisi. Poi, sopra allora Basilica, il passaggio sopra alla Basilica. (Continua dopo il video)
Il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, ha parlato dopo il saluto di padre Enzo Fortunato: “Ringrazio e saluto tutte le autorità militari, civili e religiose presenti a questa celebrazione di San Francesco 2020, saluto i sindaci, sono emozionato e onorato di poter rappresentare le Marche a San Francesco Patrono d’Italia. Le Marche sono una Regione dove San Francesco ha lasciato tante testimonianze, un patrimonio importante dal punto di vista sociale e culturale. Durante la messa di San Francesco 2020 – ha sottolineato Acquaroli – pensavo all’importanza di Francesco e della comunità francescana nel plasmare la comunità marchigiana, dalla grande laboriosità. Tra Umbria e Marche, terre vicine, ci sono tante similitudini e un sentimento di amicizia e rispetto reciproci. San Francesco 2020 è un’occasione per rilanciare amicizia e collaborazione. Un pensiero per chi ancora soffre per il sisma, raccolgo il pensiero lanciato durante omelia, dare un segnale a queste comunità”. (Continua dopo il video)
San Francesco 2020 è la terza volta del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, alle celebrazioni: “Anche quest’anno sono ad Assisi per rivolgere un saluto a tutti i presenti e ai cittadini. Da quando sono premier è un appuntamento che non ho mai mancato, legame speciale che unisce Francesco all’Italia, tanti i significati che trascendono la dimensione religiosa per assumere validità universale. Le Marche, regione protagonista, nell’olio che arde in questa fiamma sono racchiusi i comuni d’Italia. Francesco, come poche altre figure parla all’uomo di ogni fede e cultura, con un chiaro messaggio di autentico abitante della terra, di sensibile filo del creato. Francesco – ha sostenuto Conte – con ricca umanità e spiritualità ci parla oggi più che mai. La drammatica crisi sanitaria ci pone interrogativi fondamentali su vita e morte”.
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“I mesi difficili, i più acuti della pandemia, ma anche quelli attuali, ci portano a ripensare ciò che conta nella vita, l’uomo ha dovuto misurarsi con fragilità della sua condizione, con l’angoscia di un nemico invisibile che ha sconvolto le nostre esistenze. Inquietudine e rabbia, ma anche sofferenza. Chi non è stato colpito dal virus ha dovuto comunque allontanarsi dagli affetti più cari. Da questa drammatica esperienza traiamo i valori dell’essenziale, di quello che conta, di ciò che è invisibile agli occhi, ma decisivo per esistenza. L’attenzione al superfluo nel corso degli anni ci ha distratto dai veri valori. Dalla crisi sanitaria anche un secondo insegnamento: tutto il Paese ha sperimentato socialità diffusa, piccoli grandi gesti di altruismo, quando l’altro e un nostro vicino, anche se sconosciuto, interpelli le nostre coscienze, e con il suo sguardo ci svela sua umanità”. (Continua dopo il video)
Poi il ringraziamento ai sanitari, che hanno dato tanto e salvato vite umane, e l’auspicio di un cambio di paradigma: “Ci siamo sentiti tutti parte di un comune destino, questa pandemia ci ha reso coscienti di valori, abbiamo compreso di essere fratelli tutti come scrive Papa Francesco, ispirandosi al messaggio di Papa Francesco. L’Italia dovrà essere una comunità rigenerata. Un nemico non ancora sconfitto, siamo consci di non poter disperdere risultati raggiunti. Tuttavia – ha detto Conte – ed è il terzo insegnamento, siamo chiamati a volgere lo sguardo al futuro, abbracciando con coraggio una prospettiva di rinascita e conversione verso un modello di sviluppo più equo e sostenibile, nel pieno sviluppo integrale della persona. C’è attesa per una nuova alba che oltrepassi i confini economici, sociali e politici, che ci uniscano di nuovo. La nostra missione e attività di governo è orientata al futuro. Dobbiamo ricostruire e rigenerare la casa comune, stiamo elaborando un piano nazionale per consegnare alle prossime gnerazioni un paese rigenerato. Non bastano programmi e investimenti, ma serve anche una rigenerazione interiore e un cambio di passo e prospettive, una rivoluzione che abbia al centro l’uomo e ci coinvolga tutti. La crisi che stiamo attraversando – ha concluso il Premier – rende urgente ripensare nuove relazioni spiritualità francescana incentrata sull’uomo che è la fonte più feconda cui possiamo attingere, per dare sostanza ad una nuova prospettiva umanistica. Dal Santo che sceglie di vivere in solitudine e rinunciare al mondo arriva l’esempio per un impegno concreto per restituire all’uomo la sua più alta e incomprimibile dignità”.
Padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento, ha donato al Premier la copertina dei 100 anni della Rivista San Francesco e l’Enciclica di Papa Francesco, oltre a una scatola con le prime 13 copertine dei primi 13 numeri della Rivista, oggi diretta da Padre Enzo Fortunato. Le celebrazioni di San Francesco Patrono d’Italia si sono concluse nel pomeriggio di domenica, dopo i vespri presieduti dal vescovo di Assisi, Monsignor Domenico Sorrentino, con la benedizione, all’Italia e al mondo, con la Chartula di San Francesco. Monsignor Sorrentino ha anche annunciato la Regione che offrirà l’olio nel 2021: sarà la Regione Sardegna.
Foto: Andrea Cova/Rivista San Francesco; Foto e video: Marco Berti/Redazione AssisiNews e Maria Chiara Pericoli, p.g.c.
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