(Fla.Pag., Ste.Ber.) Ha concluso la sua omelia per le celebrazioni della Festa di San Francesco 2020 ad Assisi con segnalando l’esigenxa di un “cambio di cultura” Monsignor Piero Coccia, Arcivescovo Metropolita di Pesaro. “Quella dominante – la sferzata del presule – sta generando varie forme di violenza, di ingiustizia, di mancato rispetto della vita, della natura, e deprecabili strumentalizzazioni. Prima del suo intervento, a riaccendere la lampada che arde sulla Tomba del Santo Poverello, era stato il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli.
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Nella sua omelia per la Festa di San Francesco 2020 ad Assisi, Monsignor Coccia ha sottolineato come “La nostra Regione giunge a questo appuntamento fortemente provata da due pesanti esperienze. Quella del terremoto del 2016 che l’ha colpita materialmente e spiritualmente con oltre 50 vittime e quella del coronavirus che ha fatto registrare quasi mille decessi. La nostra gente sta dando prova di adattabilità, laboriosità ma anche di forte insofferenza, dovuta soprattutto ai mancati interventi, da parte delle competenti autorità, in merito al sisma. Noi come pastori condividiamo la vita reale, le sofferenze, i bisogni e le speranze della nostra gente, perciò ci sentiamo di farci portavoce per chiedere alla politica ed alle istituzioni un supplemento di impegno e di responsabilità”. (Continua dopo il video)
Nel suo saluto per la Festa di San Francesco 2020 ad Assisi invece, il Custode Padre Mauro Gambetti ha ricordato come “Dopo la caduta dell’Impero Romano e alcuni secoli di desolazione, lentamente nell’area marchigiana si ricompose il tessuto comunitario e rifiorirono le attività attorno ai monasteri benedettini, punti di riferimento per il popolo e i giovani in cerca di orientamento. Nelle Marche, i monasteri si moltiplicarono velocemente, superando il numero di 100 nel periodo dell’Alto medioevo. Spiritualità e praticità del vivere, idealismo e pragmatismo furono alla base della rinascita. Si sviluppò una cultura i cui pilastri sono il senso comunitario e amministrativo, la tecnica imprenditoriale, la cura dell’interiorità che discerne la giusta misura rifuggendo gli eccessi ed uno sguardo rivolto all’infinito. Il rinascimento suggellerà e rilancerà queste caratteristiche che, nell’arte e nella letteratura, si esprimeranno attraverso il genio di grandi autori, come ad esempio Raffaello e Leopardi”. (Continua dopo il video)
“Quello marchigiano può essere un modello per l’Italia che vuole rinascere, ma non sarà sufficiente, come gli stessi cittadini delle Marche sperimentano nei loro territori”, l’augurio di Padre Gambetti per la Festa di San Francesco 2020 ad Assisi. E il Custode, memore della storica giornata di ieri, giorno della firma della Fratelli Tutti, ha ricordato come “Siamo tutti su una barca che potrà restare a galla con alcuni accorgimenti, ma che è ancora senza un timone e non sa dove andare. Questo nostro mondo è in balia delle onde della globalizzazione selvaggia e dei nazionalismi irrazionali. Se vogliamo preparare il futuro, occorre anche guardare lontano! (…) Come il Papa ci insegna, noi guardiamo con gli occhi di Francesco d’Assisi all’umano rivelato e compiuto in Cristo, vero fratello di tutti, amore totale e ‘infinitivo’ per ciascuno; e vogliamo una società fraterna, nella quale il primato è riservato alla cura dell’altro, al dono reciproco e allo sviluppo intelligente”.
Dopo la messa e l’accensione della Lampada Votiva al Santo, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlerà alla Nazione dalla Loggia del Sacro Convento dopo il saluto del Ministro generale, padre Carlos Trovarelli. La giornata si concluderà alle 16.45, dopo i vespri presieduti dall’arcivescovo di Fermo, monsignorRocco Pennacchio, con la benedizione, all’Italia e al mondo, con la Chartula di San Francesco. A nome del Papa sarà presente il Legato Pontificio per le Basiliche Papali, cardinale Agostino Vallini. Presenti anche i ministri Luigi Di Maio, Esteri, ed Elena Bonetti, famiglia.
Oltre all’olio, per la Festa di San Francesco 2020 ad Assisi il Comitato organizzatore, con il concreto apporto dell’Anci Marche e del Pio Sodalizio dei Piceni, ha deciso di sostenere il restauro di due dipinti conservati presso la Sala del Capitolo del Sacro Convento di Assisi. I due dipinti raffigurano: “Francesco morente benedi – ce Frate Elia” e “Francesco morente viene vestito del proprio saio”. I due dipinti fanno parte di un ciclo di quattro rappresentazioni della vita di San Francesco. Una volta restaurati, i quattro dipinti, sarano esposti ad Ancona e a Roma presso il Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro del Pio Sodalizio dei Piceni.
Altri doni verranno lasciati dal Comitato Marchigiano a Santa Maria degli Angeli e al Sacro Convento di Assisi 1. Bassorilievo in bronzo (50×70) raffigurante la partenza di San Francesco da Ancona per la Terra Santa (scul – tura di Valentino Giampaoli) per il Sacro Convento. 2. Pergamena miniata (90×55) che evidenzia la presen – za personale di San Francesco e del francescanesimo nelle Marche (Antica Bottega Amanuense – Malleus) per il Museo del Sacro Convento. 3. Pergamena miniata (60×37) che evidenzia la presenza di San Francesco ad Ancona (Antica Bottega Amanuense – Malleus) per la Basilica Santa Maria degli Angeli. 4. Anfora in ceramica contenente l’olio per l’accensione della lampada.
Foto: Mauro Berti e Andrea Cova/Rivista San Francesco
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