(S.B./F.P.) Continuano a non piacere le chiusure domenicali nel centro storico di Assisi dove in diversi casi monta le protesta dei commercianti. Alcuni oggi, domenica 1 novembre, hanno deciso infatti di lasciare le porte aperte appendendo cartelli in segno di protesta, seppur non facendo accedere i clienti.
Le chiusure domenicali decise la settimana scorsa con un’ordinanza della Regione Umbria avevano visto fin da subito numerose proteste in centro storico fra gli operatori commerciali, alle quali erano seguiti incontri sia in Comune che in Regione. Ad Assisi è spontaneamente nato anche il gruppo #iononchiudo.
“Noi commercianti protestiamo per la chiusura domenicale in quanto riteniamo ingiusto essere accomunati ai centri commerciali – spiegano – da noi gli assembramenti non si creano e non si possono creare in negozi da 20mq. Per noi in questo momento solo il fine settimana è speranza di racimolare qualcosa. Ci battiamo per il nostri diritto al lavoro, ci sentiamo abbandonati da tutte le istituzioni. La filiera turistica non può pagare come tutti”.
Sempre sul tema, c’è anche ci invece lamenta controlli. “Non ci sono controlli – dice una commerciante del centro – non vorrei che ognuno facesse come vuole. O la legge è uguale per tutti, oppure si prendano dei provvedimenti”. Una tesi che però non vede concordi gli esercenti ‘semi-chiusi’: “La mia è una forma di protesta perché siamo stati associati ai centri commerciali, il brutto è che l’ordinanza è regionale e la presidente Donatella Tesei dovrebbe conoscere la peculiarità del suo territorio e dei negozi come il mio. Un negozio di souvenir, ossia ricordini, lavora solo ed esclusivamente con il turista e se mi fai chiudere la domenica che qualche turista gira nonostante la precarietà del momento mi impedisci di lavorare e di guadagnare. Il nostro è un lavoro che si esplica quando di norma la gente è in vacanza e se tu amministrazione regionale non capisci questo, a noi chi ci tutela?”.
Tra l’altro la tabella merceologica dei negozi di souvenir non rientra nei cosiddetti ristori contiani. “Siamo anche andati a Perugia per spiegare le nostre ragioni alla signora Tesei ma non ha rettificato il suo decreto e tutto ciò per me è una grande ingiustizia e per questo sto facendo questa protesta”. E intanto, mentre i negozi sono chiusi a causa delle chiusure domenicali, non si fermano gli assembramenti. Segnalazioni arrivano da Santa Maria degli Angeli, dove “troppo spesso ragazzi si radunano e non rispettano le regole” e dal Monte Subasio dove, in questa domenica di sole, “molti hanno preso d’assalto gli Stazzi parcheggiando anche laddove non si potrebbe”.
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