Nella cornice del “Terzo Paradiso” di Pistoletto all’interno del Bosco di San Francesco in Assisi, il pomeriggio del 30 agosto scorso, è stata presentata la candidatura della Fascia Olivata Assisi-Spoleto a far parte del patrimonio Unesco quale “paesaggio culturale evolutivo vivente”. Questo obiettivo si colloca successivamente all’ottenimento, nel corso del 2018, di due importantissimi riconoscimenti: l’iscrizione nel Registro dei Paesaggi Rurali e Storici del Ministero dell’agricoltura; la qualificazione quale Sistema Agricolo di Importanza mondiale (c.d. Sito giahs) da parte della FAO.
La scelta del luogo fisico non è casuale: il “Terzo Paradiso”, bene FAI, è un luogo fortemente simbolico, dove tutto parla di natura, ambiente e prodotti della terra. L’olio extra vergine di oliva, tra essi, è sicuramente quello più rappresentativo dell’intera regione Umbria. Il percorso verso l’Unesco per la Fascia Olivata Assisi-Spoleto è partito dal basso, in quanto rappresenta l’istanza di una società intera, di una regione che riesce a unire più territori volgendo lo sguardo e le azioni verso il futuro. L’incontro, a cui hanno preso parte attori economici, istituzionali e stakeholders sociali, è finalizzato a sensibilizzare ancor più l’opinione pubblica sull’importanza di valorizzare una risorsa naturale di straordinario valore, da cui deriva il prodotto benefico per l’ambiente, l’economia, la società e il paesaggio: l’olio extra vergine di oliva.
La Fascia Olivata Assisi-Spoleto costituisce la principale area olivicola umbra, dove è presente una grande biodiversità vegetale e animale. In essa emerge in maniera forte il legale fra la coltivazione dell’olivo, le pratiche tradizionali ad esso collegate, nonché gli stili di vita della popolazione nelle zone rurali. La vistosissima ed inconfondibile presenza della coltivazione della pianta di olivo è manifestazione esemplare di ciò che si intende per Paesaggio in Italia: frutto millenario di cultura e non di natura spontanea, l’ulivo è nella “valle spoletana” una presenza artificiale e “innaturale”.
L’area oggetto di interesse si estende per circa 9 mila ettari lungo la dorsale situata nella fascia basale dell’Appennino umbro-marchigiano con quote fra i 200 e i 600 metri. Nel paesaggio olivato sono immersi e convivono in equilibrio elementi artistici, culturali, storici e tradizionali riferiti a quella popolazione che per secoli, con la coltivazione dell’ulivo e la produzione di olio, ha instaurato un legale profondo ed indissolubile. La presenza di tante associazioni, di rappresentanti di istituzioni, di imprenditori ha dato forza a questa iniziativa nella convinzione che la Fascia Olivata sia un unicum paesaggistico che da conservare e valorizzare nel rispetto della tradizione e nell’innovazione.
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