Giunto a conclusione il progetto internazionale Fish for forest per la realizzazione di un impianto di itticoltura in Alto Solimoes, in Amazzonia, con formazione del personale indigeno; partito nel 2011, è stato promosso da 7 Rotary club (in testa quello di Assisi), il Distretto 2090 e la Fondazione, per un costo di 52.500 dollari.
Nel pomeriggio di sabato a Palazzo Bonacquisti, dopo l’introduzione di Pier Giorgio Narducci, presidente del Rotary di Assisi, l’iniziativa Fish For Forest è stata illustrata da Mauro Baglioni e Mauro Natali; ci sonoanche stati interventi di Fra’ Stefano Tavilla, cappuccino, e dei Ra.Mi., Ragazzi Missionari, a testimoniare il forte legame fra Assisi e l’Amazzonia.
Fish for forest è stato fortemente voluto, oltre che dal Rotary, da monsignor Alcimar Magalhaes, frate cappuccino, vescovo emerito dell’Alto Solimoes; è stato realizzato a Tabatinga, con la creazione di 5 laghi e l’avvio dell’attività di riproduzione del pesce Pirarucù. Fish for forest è stato realizzato grazie alle risorse rese disponibili dalla Rotary Foundation, dal Distretto Rotary 2090 e dai 7 Club Rotary che hanno aderito all’iniziativa ( Manaus Districto Industrial, Manaus Adrianopolis, Assisi, Perugia, Perugia Est, Perugia Trasimeno, Todi).
Ne beneficiano le 20 comunità indigene che vivono lungo le rive dei fiumi amazzonici (900 famiglie – 4500 persone) per le quali il programma Fish for Forest (Pesce per la Foresta) ha reso possibile l’allevamento in piccoli invasi ecocompatibili del Pirarucù (Arapaima Gigas Cuvier) che da secoli viene utilizzato dalle popolazioni indios quale principale fonte (60%) dell’apporto proteico. Questo pesce, che spicca per dimensioni (fino a 3 metri di lunghezza e 200 Kg. di peso) tra le 2500 specie ittiche presenti nel bacino amazzonico, raggiunge nel nuovo impianto in 12 mesi circa 14 Kg. ed è quindi il più indicato rispetto alle finalità dell’iniziativa che consente oggi di poter contare su un potenziale annuo di 50.000 Kg. di pesce opportunamente protetto dai predatori, anche durante le stagionali esondazioni del Rio Solimoes che privano il corso d’acqua della fauna ittica , dispersa nella foresta e non recuperabile.
Baglioni ha spiegato le complesse fasi progettuali e le tecniche di realizzazione dell’impianto per la cui manutenzione si è provveduto alla formazione di 10 operatori specializzati in grado di assicurare alla struttura durevole continuità di effetti. Natali ha invece svolto un tema di più ampio respiro intitolato “Un mondo pieno di contraddizioni – Amazzonia: problemi e opportunità” che ha consentito all’uditorio una dettagliata informazione sul contesto socio-economico all’interno del quale si è operato. Con accento commosso ha affermato che un sogno che sembrava impossibile per la distanza (10.000 km. da Assisi) e per la difficoltà dei luoghi dove la natura condiziona pesantemente le volontà degli uomini, è divenuto realtà come dimostrano le toccanti immagini degli avannotti che hanno concluso la serie documentaria predisposta per questa indimenticabile serata.
Nelle sue conclusioni il Presidente del Club Narducci ha ringraziato i suoi predecessori che hanno assicurato continuità al progetto Fish For Forest, che è giunto alla conclusione in tempi ragionevoli (2011-2016) confermandone la coerenza con gli ideali di operosa concretezza del Rotary che hanno permesso “End Polio Now” progetto che ha eradicato la poliomielite nel mondo intero . La coincidenza di questo evento con il centenario della Rotary Foundation nata nel 1917 dall’intuizione di Archibald Klumph da Cleveland USA (1869-1951) al quale si deve il motto del complesso sistema di finanziamenti che oggi rafforza la fiducia nel futuro dell’umanità: “Non dobbiamo vivere in modo egoistico, ma con la gioia di fare del bene agli altri”. In questi primi 100 anni sono stati impiegati nei 5 Continenti 3 miliardi di dollari per tante iniziative che hanno salvato la vita di molte persone ed hanno migliorato le condizioni di tante altre portandole entro i limiti di una dignitosa sopravvivenza.
© Riproduzione riservata

