“L’Umbria è una regione sicura. I turisti possono tornare tranquillamente nelle nostre città, possono tornare ad ammirare e apprezzare la bellezza di Assisi”. A parlare così è il sindaco Stefania Proietti, che – dopo i nuovi paragoni tra Umbria e Lombardia in realtà già corretti – auspica innanzitutto una corretta informazione al fine di ripristinare la verità dei fatti e poi sollecita chi di dovere a cambiare i parametri che determinano il grado di contagio.
Come noto nei giorni scorsi l’Umbria è stata ancora paragonata a Molise e Lombardia come livello di rischio. Perché, fermo restando che la data cruciale è il 29 maggio 2020, il Corriere della Sera anticipa il piano del governo per gli spostamenti tra le Regioni che, se i fattori non cambieranno, mette ancora il Cuore verde d’Italia tra le Regioni rischiose.
E il sindaco di Assisi non ci sta. “Non è possibile che l’Umbria, che è stata una regione virtuosa con numeri bassi, sia accomunata alla Lombardia. Messaggi del genere ci tagliano le gambe proprio mentre cerchiamo di riprenderci. È un atteggiamento irresponsabile che aggiunge danno al danno già derivato dal Covid-19″”, dice Stefania Proietti.
“Il turismo è in ginocchio, la stagione è già messa a dura prova, rischiamo di perdere aziende e posti di lavoro, e lo diciamo da Assisi, la città che da sola attira il 25 per cento di visitatori. Siamo al fianco di chi ha alzato la voce contro la stesura di certi protocolli sanitari, questa voce non ha colore e appartenenza politica, dobbiamo ribellarci contro chi mistifica la realtà perché si tratta di difendere la sopravvivenza, solo ad Assisi, di almeno 1000 attività della filiera turistica con migliaia di lavoratori. Anzi – sottolinea Proietti – invitiamo il ministro Franceschini e il ministro Speranza, che hanno sempre dimostrato vicinanza al nostro territorio, a venire ad Assisi per rilanciare da qui il turismo non solo in Umbria ma in Italia, puntando su natura, arte, spiritualità, cammini, da vivere in sicurezza”.
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