Grande partecipazione alla presentazione di “Quaderni assisani – 1986-2023”, libro presentato ad Assisi domenica 9 febbraio in un’affollata sala dell’Archivio-Biblioteca Vescovile: si tratta di una postuma raccolta di poesie di Francesco Frascarelli, mancato a 77 anni nel novembre 2023. A presentare il libro Alessio Sorbelli, con interventi, al violino, di Esmeralda Bazzoffia Bucco e letture dai “Quaderni” curate da Chiara Scilipoti e Carlo Menichini.
Come spiega Lorenzo Chiuchiù nella prefazione, “Esiste un ordine nelle vite, un disegno che orienta le esistenze? La poesia di Francesco Frascarelli risponde che sì, indubitabilmente, anche al di là delle evidenze, esiste una specie di trama cui ciascuno è consegnato e alla quale bisogna giurare fedeltà. Pena l’insignificante disperdersi in obblighi, retoriche e futilità. Questi Quaderni assisani sono proprio il tentativo di illuminare, in mezzo al frastuono e all’insignificante, la trama delle vite. E sono anche un giuramento all’innocenza necessaria per farlo. Ecco perché la lingua di Francesco Frascarelli piana e netta, a volte inquieta o sferzante, è costellata di parole e simboli lontani da un contemporaneo disilluso quando non ostensibilmente cinico”.
In Quaderni assisani 1986-2023 “ricorrono immagini e teologumeni legati alla tradizione cristiana (come nella magnifica sezione d’apertura del libro); c’è il tributo alla primavera indistruttibile che il poeta ritrova nel Calendimaggio; c’è la giovinezza che assume il tratto metafisico del puer aeternus; su tutto domina un’ingenuità difesa anche contro se stessi. Francesco Frascarelli va in cerca di signature – dell’irripetibile delle creature –, di ritrovamenti favolosi, di commozioni; ignora la cronaca, il suo presente è sempre l’eco di una tradizione, l’avvenire è la forma di una promessa. Il poeta concorda con Gustav Mahler: si tratta di custodire il fuoco, non di venerare le ceneri. (…) L’ordine e il disegno che la poesia di Frascarelli canta ha qualcosa di inattuale. E tuttavia il libro non indulge in un’intemporalità fantastica: per Francesco Frascarelli il senso del contemporaneo si dà solo attraverso una sfasatura – la fuoriuscita dalla cronaca perennemente identica, dal gergo strumentale, dalla monomania della chiacchiera – che permette di guardare in faccia la sfinge del presente, e di nominarla. Questo fa lo storico, questo fa il poeta”.
FOTO © Mauro Berti – Assisi News BNCOM
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